Con un nuovo Papa proveniente dagli Stati Uniti, Leone XIV, cambia completamente il quadro dell’azione diplomatica USA nei confronti della Santa Sede. Il Segretario di Stato USA Marco Rubio, cattolico, ha subito fatto sapere che si sarebbero dovute migliorare le relazioni con la Santa Sede, il presidente USA Trump, che tra l’altro, nel suo endorsement papale aveva sostenuto Dolan, ha reso noto che avrebbe incontrato il Papa. Sono lontani i tempi della freddezza tra USA e Santa Sede, quando Papa Francesco inviava una lettera ai vescovi USA per criticare il concetto di ordo amoris nel modo in cui era stato delineato dal vicepresidente JD Vance. Lo stesso vicepresidente che è stata l’ultima figura pubblica a incontrare Papa Francesco prima della sua morte.
Il nome di ciascuno di noi segna un po' quello che sarà il nostro destino o comunque ne lascia per sempre una traccia. "Nomen omen", dicevano gli antichi, che significa "il nome è un presagio". E questo è quello che accade anche per tutti i pontefici. Parliamo del nome pontificale (in latino Nomen pontificale) che è quello che viene scelto dai papi e in esso si può rintracciare il loro destino o un’indicazione del loro futuro.
Secondo giorno di conclave. Dopo la prima fumata nera di ieri sera alle 21 ( dopo circa di tre ore di attesa), questa mattina intorno alle 11.50 si è verificata la seconda fumata dal comignolo in Sistina: nera.
La prima fumata di questo conclave 2025 è nera. Giunti alla prima votazione in serata non si è giunti ad un nome, come del resto ci si aspettava.
“Extra omnes”, “fuori tutti”! Dopo la pronuncia di queste due parole in latino da parte del Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha inizio ufficialmente il Conclave 2025. Una cerimonia di ingresso cominciata alle 16.20 e finita dopo il giuramento di tutti i 133 cardinali elettori intorno alle 17.40. Da questa sera i cardinali saranno isolati dal resto del mondo, fuori tutti, saranno in Cum clave, ovvero “Chiusi con la chiave” fino alla pronuncia di altre due parole importantissime: “Habemus Papam”!
Quella attuale è in funzione dal 1939
È una cella spoglia, di tre metri per tre, con i soffitti bassi, una finestrina piccolissima, e pareti nude. La “stanza delle lacrime” è la sacrestia della Cappella Sistina. La chiamano così perché si dice che ogni nuovo Papa, una volta eletto, quando vi entra scoppia a piangere, consapevole del peso dell’incarico che vi ha accettato.
Si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero”.