Città del Vaticano , mercoledì, 7. maggio, 2025 17:45 (ACI Stampa).
“Extra omnes”, “fuori tutti”! Dopo la pronuncia di queste due parole in latino da parte del Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha inizio ufficialmente il Conclave 2025. Una cerimonia di ingresso cominciata alle 16.20 e finita dopo il giuramento di tutti i 133 cardinali elettori intorno alle 17.40. Da questa sera i cardinali saranno isolati dal resto del mondo, fuori tutti, saranno in Cum clave, ovvero “Chiusi con la chiave” fino alla pronuncia di altre due parole importantissime: “Habemus Papam”!
Iniziano così da questa sera le votazioni, sotto la splendida cornice della Sistina di Michelangelo. Voti che porteranno il mondo ad avere un nuovo Pontefice. Questa sera ci sarà anche la prima fumata. Una cerimonia intensa e lunga quella di oggi pomeriggio, segnata da alcuni momenti importanti che ripercorriamo. I cardinali elettori giungono nel coro della Sistina dopo aver camminato processionalmente dalla Cappella Paolina intonando il famoso “Veni Creator Spiritus”, “Vieni Spirito Creatore” e si dispongono ognuno al proprio posto. Infine il giuramento più importante, quello della segretezza. Pena: la scomunica. Queste fasi “dell’ingresso in conclave” sono scandite da altrettanti passaggi fondamentali.
I Cardinali elettori si recano nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico per formare la processione. Vengono quindi i Cardinali elettori, secondo l’ordine: i Diaconi, i Presbiteri, i Vescovi; da ultimo il Celebrante accompagnato dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. Si cantano le litanie. Giunti alla Cappella Sistina, i Cardinali elettori occupano ognuno il proprio posto. “Veni, creator Spiritus”, l’invocazione solenne dello Spirito Santo. Un momento imprescindibile perchè si invoca lo Spirito Santo per la scelta del nuovo Pontefice.
Si passa al giuramento. “Noi tutti e singoli Cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, Universi Dominici Gregis, emanata il 22 febbraio 1996, e le modifiche ad esse apportate dal Motu Proprio Normas nonnullas del Sommo Pontefice Benedetto XVI, del 22 febbraio 20132”, giurano i Cardinali.
“Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il munus Petrinum di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede”, continua ancora il giuramento solenne in Sistina.