Città del Vaticano , mercoledì, 14. maggio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
E dopo l’udienza con Papa Leone XIV di questa mattina, nella basilica di San Pietro si è tenuta nel primo pomeriggio la Divina liturgia in rito Siro-orientale, rito conclusivo del Giubileo delle Chiese Orientali presieduto dal patriarca caldeo Louis Raphaël I Sako. "Che la celebrazione sia un segno, non solo di un'eredità conservata, ma di una comunione viva", queste le parole dell'omelia affidata a Sua Beatitudine Mar Raphael Thattil, arcivescovo maggiore della Chiesa Siro-Malabarese che ha aggiunto: "Lasciamoci rinnovare nel desiderio di procedere insieme, Oriente e Occidente, come un'unica Chiesa pellegrina che proclama la speranza in un mondo bisognoso di guarigione".
A intervenire al rito anche il cardinal Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, che nel suo intervento ha ringraziato i presenti e li ha esortati a continuare “ad essere missionari perché la missione della Chiesa non si è conclusa". E, in merito alle varie diaspore, ha voluto lanciare un messaggio di speranza: "Dio provvede a creare una nuova occasione di evangelizzazione. Voi siete i missionari oggi, continuate nelle vostre tradizioni, a seconda delle vostre culture. Se le perdete è la Chiesa che perde una parte importante di sé che non potrà essere sostituita".
È stato in questi giorni il momento di un fitto programma di importanti momenti religiosi per il Giubileo delle Chiese Orientali, come quelli celebrati nella basilica di Santa Maria Maggiore. Due momenti, soprattutto: la Divina liturgia in rito armeno svoltasi il 12 maggio scorso e i Vespri (nella giornata di ieri, 13 maggio) che hanno visto coinvolti oltre 500 fedeli. Una liturgia, quella dei Vespri, in rito siro-antiocheno, alla presenza dei vertici religiosi delle Chiese siro-cattolica, maronita e siro-malankarese.