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Letture, presi per mano dal Signore guidati da Benedetto XVI

Le omelie inedite di Papa Ratzinger

Un dettaglio della copertina del libro |  | LEV Un dettaglio della copertina del libro | | LEV

Le sue parole sono sempre fonte di serenità e di interiorizzazione. Confrontandosi con tanti altri lettori, la considerazione è sempre la stessa: leggere Benedetto XVI-Joseph Ratzinger procura questo senso di certezza che non sarà il male ad avere l’ultima parola. E ci si apre davanti la bellezza e la grandezza della storia della Chiesa.

Lo stesso percorso che emerge dal volume "Il Signore ci tiene per mano". Omelie inedite 2005-2017. Avvento, Quaresima, Pasqua, a cura di Riccardo Bollati, Luca Caruso e Federico Lombardi,  recentemente arrivato in libreria. Il libro, con la prefazione di monsignor Georg Gänswein già segretario particolare di Benedetto XVI, ora nunzio apostolico nei Paesi Baltici, e dell’introduzione di padre Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, è in corso di traduzione in diverse lingue presso vari editori. Nel volume sono presentate  omelie inedite di Benedetto XVI pronunciate nel corso delle Messe “private” celebrate durante il pontificato e nel periodo dopo la rinuncia. Nei prossimi mesi sarà pubblicato anche il secondo volume, contenente le omelie inedite del “tempo ordinario”.

Queste pagine hanno il potere di restituire la voce di Papa Ratzinger che guida alla lettura della Sacra Scrittura in un modo sempre nuovo. Ma c’è un altro elemento che fa vibrare di una forza diversa queste pagine: al centro della fede c’è un incontro, una relazione personale con Cristo, qualcosa di concreto, di incarnato, non un ragionamento, non un insieme di regole, o di principi universale per un “buon vivere”, per un generico umanitarismo, per poter essere buoni, saggi, piacevoli. “Dobbiamo pensare che cosa sarebbe la vita se non conoscessimo Gesù. Se Gesù non ci fosse stato, come sarebbe vuoto il mondo!”, sottolineò nel 2013, poche settimane dopo le dimissioni.

Joseph Ratzinger ha sempre curato in maniera particolare la predicazione nella liturgia domenicale, preparandola durante tutta la settimana. Nelle omelie (composte in un numero elevatissimo)  confluivano  la sua passione teologica, l’amore per i Padri della Chiesa e la capacità di interpretare la sua storia e la storia universale alla luce della Parola di Dio.  Padre Lombardi, nella sua Introduzione, spiega infatti che “Benedetto XVI è generalmente considerato a buon diritto uno dei maggiori teologi cattolici contemporanei, ma non bisogna dimenticare che può altrettanto bene venire considerato uno dei maggiori predicatori del nostro tempo, in particolare nell’ambito liturgico e sacramentale. E le due cose vanno insieme: insegnare e predicare la fede è stata la missione della sua vita intera”.

Prendiamo ad esempio l’omelia pronunciata da Benedetto XVI il 27 maggio 2007, domenica di Pentecoste, nella Messa celebrata nella Cappella privata del Palazzo Apostolico.

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Il Papa parla dello Spirito Santo, attraverso tre immagini precise. Una di esse è la Torre di Babele e alla sua storia, in cui si condensa il concetto preciso che sia la superbia a disperdere l’umanità, “crea incomprensione, separazione e opposizione (Gen 11,1-9); quella storia indica che l’uomo era giunto al punto in cui pensava di avere la possibilità, con le sue proprie forze, con la tecnologia di quel tempo, di costruire la torre per arrivare fino al cielo, di crearsi egli stesso il “cielo”, l’accesso al cielo.

Ma proprio questa superbia dell’uomo, che pensa di non aver più bisogno di Dio, e fa di se stesso “Dio”, che si eleva a essere Dio, proprio questa superbia che crea “grandezza”, allo stesso tempo distrugge l’uomo, crea incomprensione, confusione, opposizione, distrugge l’umanità e disperde, come noi stessi vediamo”. La Torre e la confusione delle lingue, “in cui il parlare tutte le lingue crea incomprensione per la diversità, ma poi crea anche unità e comunione nella diversità delle lingue – rivela che la superbia del nostro potere o il progresso della scienza non possono fare tutto, non possono creare l’uomo Dio, non possono dare la redenzione all’uomo. Sono invece l’umiltà della fede, che si apre a Dio, e il dono dell’amore, che è sempre donato, la vera forza capace di creare quella comprensione che diventa comunione”. Un’altra immagine legata allo Spirito Santo, oltre al fuoco, è quella dell’aria, “ l’elemento per respirare, quindi è fondamentale per la nostra vita. Oggi parliamo, giustamente, dell’inquinamento dell’aria, che rende sempre più insicuro il nostro respiro; dobbiamo respirare tanti veleni che minacciano la nostra vita fisica. Ma non c’è solo questo inquinamento materiale, di cui tutti parlano con preoccupazione, anche giustamente. C’è anche, soprattutto, l’inquinamento dell’aria spirituale. Respiriamo spiritualmente tanti veleni che distruggono la nostra vera vita, distruggono la capacità della verità e dell’amore in noi. È lo Spirito Santo che purifica, che pulisce l’aria, e ci fa respirare l’aria fresca della vita divina”, quell’aria che ci fa davvero vivere.

Sabato 17 maggio il volume è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino in un incontro dal titolo «Benedetto XVI: “Cristo è un futuro!”. Le omelie inedite», cui sono intervenuti padre Lombardi  e Giovanni Lindo Ferretti, cantautore, leader dei CCCP-Fedeli alla linea, moderati da Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani. Vale la pena di ricordare che Lindo Ferretti, eclettica e interessante figura di artista, ha espresso spesso una grande ammirazione per Ratzinger e che ha raccontato in belle e commoventi pagine il suo incontro con lui. Ha anche raccontato che a lungo aveva nutrito un pregiudizio verso il cardinale e poi ha deciso di leggere qualche suo libro. E’ stata una vera illuminazione: “Avevo trovato un maestro. Ritagliai una sua fotografia, l’incorniciai posizionandola bene in vista e divenne una presenza quotidiana, familiare. Ne parlavo con gli amici, litigavo per lo più; piansi di gioia e commozione quando venne eletto al soglio pontificio. L’ho difeso sempre”. E presentando il libro a Torino ne ha parlato come di “un libro fuori dal tempo”, che guarda fisso verso l’Eternità.

Benedetto XVI, «Il Signore ci tiene per mano». Omelie inedite 2005-2017. Avvento, Quaresima, Pasqua, a cura di Riccardo Bollati, Luca Caruso e Federico Lombardi,  Libreria Editrice Vaticana, pp.336, euro 23

 

 

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