Roma , sabato, 31. maggio, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Si susseguono gli appelli di pace a favore della popolazione di Gaza, in Cisgiordania, e in Ucraina. Tanti gli appelli del Papa e anche la Cei ha rivolto un invito alla preghiera. “Il dono delle lingue del Cenacolo rinnova in noi l’impegno di preghiera perché tutti i popoli della terra superino il dramma delle divisioni e si adoperino per costruire una pace piena e per rinsaldare i vincoli di fraternità”, è l’invocazione che si leverà dalle Chiese in Italia in occasione della Pentecoste.
Le comunità ecclesiali, infatti, sono chiamate a raccogliersi in preghiera, rispondendo all’invito dei Vescovi che hanno suggerito di celebrare la Veglia di Pentecoste per implorare il dono della pace. Per l’occasione, l’Ufficio Liturgico Nazionale della Cei ha predisposto uno schema di preghiera, utilizzabile nei diversi contesti locali.
La presidenza di Caritas Italiana, riunitasi a Roma giovedì, si è occupata, tra gli altri punti, della situazione nella Striscia di Gaza, in Ucraina e nei contesti di conflitto dimenticati e con “convinzione” aderisce agli appelli di papa Leone XIV, rilanciati anche dai Vescovi italiani, affinché ovunque si soffre per la guerra tacciano le armi e sia sostenuta ogni iniziativa di dialogo e di pace. A Gaza in particolare si consenta “l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari”, “siano liberati tutti gli ostaggi, si rispetti integralmente il diritto umanitario”. Caritas Italiana è vicina alle operatrici e agli operatori di Caritas Gerusalemme – così come alle Caritas e a tutte le persone impegnate nelle altre zone di guerra –, di cui sostiene gli sforzi a sostegno della popolazione. Sono “segno di speranza nella tragedia”.
La risposta all’appello della Cei non si è fatta attendere nelle diocesi italiane. A Crema, il 7 giugno veglia di preghiera per la pace a Gaza e in Ucraina presieduta dal vescovo Daniele Gianotti. La veglia è in programma alle ore 21, nella cattedrale di Crema. A Potenza per la festa del patrono, San Gerardo, lanciata la campagna “Un pasto per Gaza”. La diocesi invita a “rinunciare simbolicamente a un pasto per sostenere la popolazione di Gaza, stremata dalla guerra e dalla fame”.
La campagna, partita in questi giorni, proseguirà fino alla solennità di Pentecoste dell’8 giugno prossimo e il ricavato sarà destinato alla Caritas, che, tramite l’arcivescovo, Davide Carbonaro, farà arrivare l’offerta direttamente al card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. “Nei giorni in cui la città festeggia il suo patrono e la comunità cristiana si prepara alla Pentecoste siamo chiamati a non dimenticare chi vive nel dolore e nella privazione. Rinunciare a qualcosa per chi non ha più nulla è un modo per far sentire la nostra vicinanza, per costruire legami di fraternità che vanno oltre ogni confine. In comunione con il Papa, rinnoviamo l’appello alla pace affinché tacciano le armi, siano restituiti alla libertà gli ostaggi e si rispetti integralmente il diritto umanitario”, ha detto il presule.