Dal fondatore Franco Vaccari ci siamo fatti spiegare il significato del festival: “Un evento per raccontare la propria vita in pubblico, accompagnata, valorizzata dall’arte, dalla bellezza, perché i giovani che escono dall’inganno del nemico e si impegnano per la pace sono una bellezza. Bellezza che ha contato sulla presenza del presidente Mattarella che ha lanciato un fortissimo messaggio per la pace proprio dal luogo dove la pace si fa ogni giorno con la fatica, il dolore ma anche il coraggio dei giovani che sono sempre l’avanguardia: sono il futuro”.
Nello scorso settembre scorso è stata ‘lanciata’ la campagna ‘Fuori dal copione’ delle ‘Sezioni Rondine’ per combattere le disuguaglianze di genere nelle scuole e sui social media: perché quest’iniziativa?
“Rondine ha lanciato la campagna ‘Fuori dal copione’ per combattere le disuguaglianze di genere nelle scuole e sui social media. L’obiettivo è creare un ambiente inclusivo dove tutti possano esprimere liberamente la propria identità di genere, superando pregiudizi e stereotipi. La campagna coinvolge 21 scuole superiori ed è aperta a tutti gli studenti italiani, promuovendo dialogo e diversità per un futuro più equo. La campagna è finanziata da AICS e promossa da Oxfam Italia Intercultura, Rondine e RE.TE. ong in collaborazione con Reattiva”.
In cosa consiste il protocollo d’intesa con Institute for Humane Education?
“Il protocollo d’intesa con l’Institute for Humane Education (IHE), firmato al YoutopicFest 2024, segna un passo avanti nella nostra missione di educazione alla pace. L’accordo integra i programmi dell’IHE nei percorsi formativi delle scuole superiori partner di Rondine e diffonde il Metodo Rondine per la trasformazione del conflitto nel network internazionale IHE, creando nuove opportunità di crescita e apprendimento per i giovani”.
Ritornando al tema del festival appena concluso: quale ‘ImmaginAzione’ è necessaria per costruire la pace?
“L’immaginazione è il motore del cambiamento: ogni trasformazione inizia da una visione. Per costruire la pace, è necessario sfidare il ‘si è sempre fatto così’ e recuperare la dimensione del gioco, che è essenziale per creare un futuro diverso. Il gioco non è esperienza solo dei bambini ma è una dimensione umana fondamentale che non deve essere persa. Per questo abbiamo scelto l’immaginazione come tema di YouTopic Fest, il festival internazionale di Rondine sul conflitto che si svolge alla Cittadella della Pace di Arezzo. Vogliamo ispirare tutti a sognare insieme, non solo come spettatori, ma come attori di un vero cambiamento, pronti a innescare la possibilità di fare le cose in modo nuovo e diverso nelle proprie comunità”.
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Quale approccio ecologico è necessario per una visione positiva del conflitto?
“E’ l’approccio approfondito nella mia ultima pubblicazione ‘Ecologia del conflitto. L’approccio alla relazione secondo il Metodo Rondine’. Un libro che propone una visione positiva del conflitto. Da anni ‘Rondine Cittadella della Pace’ lavora su queste tematiche. Infatti riconoscere la conflittualità ‘della’ relazione non è solo importante, è ecologico, nel senso che richiede un approccio appassionato alle sorti del pianeta come quello ecologico. Liberato da una diffusa interpretazione ingannevole, che lo vuole sinonimo di guerra, il conflitto emerge in queste pagine nel suo aspetto positivo, carico di energia utile a prendersi cura della relazione intessuta tra le persone. Completano il volume gli interventi di alcuni collaboratori di Rondine, che permettono di conoscere i risultati del Metodo Rondine negli ambiti della leadership e della diplomazia popolare, testimoniando il valore ecologico dell’approccio relazionale al conflitto”.
E per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente: con quale attenzione si sta vivendo questo conflitto a Rondine?
“Negli ultimi anni il conflitto in Medio Oriente si è intensificato con una violenza e una durata senza precedenti e ci sta mettendo di fronte a una sfida immensa. ‘Rondine Cittadella della Pace’ lavora da anni in questa regione ma l’inasprimento attuale rende il nostro impegno ancora più arduo. Ogni giorno siamo testimoni di un dolore profondo, di vite spezzate, di famiglie distrutte e la fatica di operare in questo contesto è immensa. Il dialogo e la comprensione sono messi a dura prova ma proprio per questo è fondamentale continuare a costruire spazi di incontro e di pace. Il nostro è un impegno costante per arginare il dilagare dell’odio e decostruire l’immagine del nemico che, purtroppo, non si limita ai territori di guerra ma si insinua anche nelle società in pace, contaminandole. Ecco perché la presenza di luoghi terzi, come Rondine, è essenziale: istituzioni di pace che creano ponti e spazi di confronto tra i giovani appartenenti a popoli in conflitto, ponendo le basi per la costruzione di una pace duratura”.