Advertisement

Opus Dei, presentati in Vaticano i nuovi Statuti

Dopo le richieste di Papa Francesco e la pausa avvenuta con la morte del Papa, l’Opus Dei presenta alla Santa Sede i suoi nuovi statuti, che saranno revisionati dal Dicastero per il Clero

Leone XIV e Fernando Ocáriz | Il prelato dell'Opus Dei, monsignor Ocáriz, con monsignor Mariano Fazio all'incontro con Leone XIV | Vatican Media / Opus Dei Leone XIV e Fernando Ocáriz | Il prelato dell'Opus Dei, monsignor Ocáriz, con monsignor Mariano Fazio all'incontro con Leone XIV | Vatican Media / Opus Dei

Dopo tre anni di preparazione, l’Opus Dei ha presentato il testo finale dei suoi nuovi Statuti alla Santa Sede, dove saranno sottoposti a revisione: lo ha annunciato lo scorso 13 giugno monsignor Fernando Ocáriz, prelato dell’Opus Dei, in una dichiarazione in cui si sottolinea che l’organizzazione ha seguito le istruzioni impartite da Papa Francesco all’Opera con la lettera apostolica Ad Charisma Tuendum, del 2022.

Nella lettera, Papa Francesco aveva chiesto radicali riforme all’Opus Dei, inclusa quella del ruolo del prelato, non più provvisto di dignità episcopale e tenuto a presentare ogni anno in Vaticano una relazione annuale sull’attività dell’organizzazione.

Alla morte di Papa Francesco, il processo di riforma degli Statuti fu fermato in attesa del nuovo pontefice, quando erano state rinviate anche le consultazioni interne finali. Appena una settimana dopo la sua elezione a Papa, Leone XIV ha ricevuto in Vaticano monsignor Ocáriz, informandosi dello stato di avanzamento della riforma degli Statuti. I nuovi statuti ora presentati sono già stati sottoposti a una revisione preliminare da parte del Dicastero per il Clero del Vaticano. I commenti formulati dal Vaticano sulla prima bozza sono stati incorporati nella bozza finale ora presentata, secondo l'Opus Dei.

L'Opus Dei ("opera di Dio") è stata fondata nel 1928 da San Josemaria Escrivá de Balaguer (1902-1975) come movimento cattolico laico. Il ramo femminile è stato istituito nel 1930. L'opera conta anche ben 2.000 sacerdoti propri. I membri dell'Opus Dei sono chiamati a plasmare la società attraverso una vita cristiana coerente.

L'Opus Dei opera attualmente in 68 paesi. Dei suoi 94.450 membri, il 98% sono laici e il 2% sacerdoti. Le donne superano in numero gli uomini (60%) tra i suoi membri (40%). Il 74% dei membri è sposato e il 26% è celibe.

Advertisement

A seconda delle circostanze della vita, ci sono diversi tipi di appartenenza tra i laici. Circa il 73 per cento costituiscono i cosiddetti soprannumerari. Sono per lo più sposati e vivono con le loro famiglie. Gli altri parenti vivono celibi o in un centro dell'Opus Dei (numerari) o in un altro luogo adatto alle loro circostanze (associati). Circa il 60 per cento dei membri sono donne.

L'Opus Dei gestisce diverse università, tra cui la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Nel 1982 papa Giovanni Paolo II concesse all'associazione l'allora nuova forma giuridica di "prelatura personale" con formazione sacerdotale separata. Ad oggi, l'Opus Dei è l'unica organizzazione cattolica in questa forma. Papa Francesco aveva ridefinito l’organizzazione con il motu proprio Ad Charisma Tuendam del 29 luglio 2022,

Tra le novità della riforma voluta da Papa Francesco, oltre al passaggio sotto la responsabilità della Congregazione del Clero, cui va sottoposto un rapporto annuale, il fatto che il prelato non può più essere insignito dell’ordine episcopale, e prende, invece, il titolo di Protonotario apostolico soprannumerario con il titolo di reverendo monsignore.

In pratica, il prelato dell’Opus Dei avrà il titolo di un vicario generale (anche se in realtà il titolo esatto sarebbe di reverendissimo monsignore), e dunque la prelatura personale non sarà più simile nella struttura alle prelature territoriali, come sono quelle di Pompei e Loreto, perché il prelato non potrà avere insegne pontificali e dunque di giurisdizione, come fu stabilito per i protonotari nella istruzione Ut Sive Sollicite del 1969, istruzione che riguardava titoli, vesti e insegne di Cardinali, vescovi e prelati.

La prelatura personale dell’Opus Dei sta cambiando forma, ma non sostanza. Lo stesso prelato, monsignor Ocariz, subito dopo la pubblicazione della Praedicate Evangelium aveva inviato una comunicazione a tutti i membri dell’Opus Dei sottolineando che, con la riforma, “cambia l’interlocutore ordinario con la Santa Sede (giacché molte delle questioni che la Prelatura tratta con la curia romana riguardano il suo presbiterio), ma non viene modificata in nulla la sostanza della Prelatura dell’Opus Dei, composta da laici e da sacerdoti, da donne e uomini, com’è sancito dagli Statuti che la Sede Apostolica diede all’Opera.

White Logo