Città del Vaticano , venerdì, 27. giugno, 2025 17:00 (ACI Stampa).
Nel 2023, l’Obolo di San Pietro aveva contribuito alla missione apostolica del Santo Padre per 90 milioni. Quest’anno, invece, il contributo è di soli 61,2 milioni, mentre sono stati 13,3 milioni destinati alle opere di carità – dato stabile con i 13 milioni dello scorso anno. Le entrate sono aumentate leggermente (una raccolta di 58 milioni, a fronte dei 52 milioni dello scorso anno), le uscite sono diminuite notevolmente: nel 2023 ammontavano a 103,4 milioni, quest’anno a soli 74,5 milioni. Nel 2024, la carità del Papa ha finanziato 239 progetti, tre in più di quelli finanziati nel 2023, e la maggior parte dei contributi sono in Europa, con 118 progetti, in realtà in gran parte borse di studio per i sacerdoti.
La prima: nel 2022, il bilancio aveva raddoppiato i fondi a disposizione finanziandosi attraverso la vendita di proprietà immobiliari. La raccolta non è più in crisi come gli scorsi anni, ha un lieve aumento, ma di fatto c’è ancora molto da fare. Il minore contributo alla Curia potrebbe essere dovuto alla razionalizzazione delle spese, o anche a tagli indiscriminati che poi dovranno essere corretti. Leone XIV dovrà valutare bene, nel futuro, il peso dei bilanci della Santa Sede.
La seconda è non deve sorprendere che l’Obolo di San Pietro sostenga la missione del Papa, e che dunque la maggior parte delle uscite sia destinata alla Curia Romana. L’origine dell’ Obolo è praticamente scritta negli Atti degli Apostoli. Alla fine del secolo VIII, gli anglosassoni, dopo la loro conversione, si sentirono tanto legati al Vescovo di Roma, che decisero di invidare in maniera stabile un contributo annuale al Santo Padre. Così nacque il “Denarius Sancti Petri” (Elemosina a San Pietro), che ben presto si diffuse nei Paesi europei. Questa, come altre pratiche analoghe, passò attraverso molte e diverse vicissitudini nel corso dei secoli, fino a quando fu benedetta dal Papa Pio IX, con l’Enciclica Saepe venerabilis del 5 agosto 1871. All’epoca era il sostegno alla missione della Santa Sede rimasta senza alcun bene dopo la presa di Roma del 1870. E, sebbene l’utilizzo si sia diversificato, resta quello lo scopo principale dell’Obolo.
Per quanto riguarda i 61,2 milioni di sostegno alla missione apostolica del Santo Padre, questi rappresentano solo il 17 per cento di una spesa di 367,4 milioni – nel 2023 si parlava di 370 milioni.
Di questi, 146,4 milioni sono destinati al sostegno delle Chiese locali in difficoltà, e il contributo dell’Obolo è stato di 24,4 milioni.



