Città del Vaticano , lunedì, 30. giugno, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Sono stati quasi 5 mila i greco-cattolici ucraini arrivati a Roma da ogni parte del mondo per partecipare al Giubileo. Leone XIV li ha salutati, denunciando la “guerra insensata” che colpisce la loro nazione di origine, con parole che hanno certamente scaldato i lori cuori. A partire dal 29 giugno, a coronamento di questo pellegrinaggio, si è riunito il Sinodo dei vescovi della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.
l tema centrale della sessione decennale del Sinodo, che si terrà presso il Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat, sarà “La cura pastorale della famiglia in tempo di guerra”. Il tema si pone in diretta continuità con quello della pastorale in tempo di guerra, perché i vescovi greco cattolici ucraini in questi anni hanno dovuto fare i conti con la cosiddetta “pastorale del lutto”, e anche rispondere alle difficoltà di quanti, arrivati sul fronte, hanno diversi traumi che non vogliono poi trasportare a casa.
Parlando in una omelia il 22 giugno, Sua Beatitudine Shevchuk ha detto che “i nostri vescovi di tutto il mondo cercheranno di fare tutto il possibile affinché noi, come Chiesa, possiamo sostenere la famiglia ucraina ferita dalla guerra". Sua Beatitudine ha poi sottolineato che “vogliamo parlare a Roma, al Vaticano e al mondo del nostro dolore, della nostra sofferenza, ma anche dell'eroismo del nostro popolo, della nostra indomabilità, della nostra forza. Vogliamo che il mondo intero ci ascolti e ci sostenga".
Il 28 giugno, in occasione del Giubileo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Sua Beatitudine Shevchuk ha celebrato una Divina Liturgia in San Pietro, e ha sottolineato che il saluto personale del Papa aveva una importanza non comune, perché “con la sua parola, Papa Leone ci dona visibilità agli occhi di tutto il mondo. Siamo coscienti che adesso tutto il mondo sta guardando voi che, così numerosi, avete riempito questa basilica. E diciamo, noi siamo, eravamo e saremo”.
Inoltre, Sua Beatitudine ha notato che “nessun’altra Chiesa o popolo ha un simile pellegrinaggio in questo Anno Giubilare. Solo l’Ucraina e il Popolo ucraino hanno ottenuto questo privilegio — come segno di onore, di compassione del Papa stesso per il dolore e sofferenza dell’Ucraina”.