Città del Vaticano , giovedì, 10. luglio, 2025 13:00 (ACI Stampa).
“Il Giubileo che stiamo vivendo ci aiuta a scoprire che la speranza è fonte di gioia sempre, ad ogni età. Quando, poi, essa è temprata dal fuoco di una lunga esistenza, diventa fonte di una beatitudine piena”. Questo è il cuore del Messaggio di Papa Leone XIV per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra la quarta domenica di luglio - quest’anno il 27 luglio -, sul tema “Beato chi non ha perduto la sua speranza”.
“La Sacra Scrittura presenta diversi casi di uomini e donne già avanti negli anni, che il Signore coinvolge nei suoi disegni di salvezza. Pensiamo ad Abramo e Sara: ormai anziani, restano increduli davanti alla parola di Dio, che promette loro un figlio. L’impossibilità di generare sembrava aver chiuso il loro sguardo di speranza sul futuro. Vecchiaia, sterilità, declino sembrano spegnere le speranze di vita e di fecondità di tutti questi uomini e donne”, scrive Papa Leone XIV nel Messaggio.
Gli anziani per il Pontefice sono “segni di speranza”. “Nella Bibbia, Dio più volte mostra la sua provvidenza rivolgendosi a persone avanti negli anni. Così avviene, oltre che per Abramo, Sara, Zaccaria ed Elisabetta, pure per Mosè, chiamato a liberare il suo popolo quando aveva ben ottant’anni. La vita della Chiesa e del mondo, infatti, si comprende solo nel susseguirsi delle generazioni, e abbracciare un anziano ci aiuta a capire che la storia non si esaurisce nel presente, né si consuma tra incontri veloci e relazioni frammentarie, ma si snoda verso il futuro.”, spiega Papa Leone XIV.
“Guardando alle persone anziane in questa prospettiva giubilare, anche noi siamo chiamati a vivere con loro una liberazione, soprattutto dalla solitudine e dall’abbandono. Questo anno è il momento propizio per realizzarla: la fedeltà di Dio alle sue promesse ci insegna che c’è una beatitudine nella vecchiaia, una gioia autenticamente evangelica, che ci chiede di abbattere i muri dell’indifferenza, nella quale gli anziani sono spesso rinchiusi. Le nostre società, ad ogni latitudine, si stanno abituando troppo spesso a lasciare che una parte così importante e ricca della loro compagine venga tenuta ai margini e dimenticata. Davanti a questa situazione, è necessario un cambio di passo, che testimoni un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa. Ogni parrocchia, ogni associazione, ogni gruppo ecclesiale è chiamato a diventare protagonista della “rivoluzione” della gratitudine e della cura, da realizzare facendo visita frequentemente agli anziani, creando per loro e con loro reti di sostegno e di preghiera, intessendo relazioni che possano donare speranza e dignità a chi si sente dimenticato”, questo il consiglio di Papa Leone.
Quest'anno, in occasione del Giubileo della Speranza, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha predisposto una proposta pastorale per permettere anche agli anziani impossibilitati a partecipare fisicamente ai pellegrinaggi di vivere anch'essi la grazia del Giubileo. Nel kit pastorale – che oggi viene pubblicato e che è disponibile nella pagina dedicata sul sito www.laityfamilylife.va – è presente il suggerimento di una celebrazione giubilare da vivere all'interno dei luoghi dove gli anziani vivono.



