Roma , mercoledì, 13. agosto, 2025 14:00 (ACI Stampa).
AciStampa continua il viaggio tra le maggiori (e minori) opere del vescovo santo d’Ippona. Un viaggio, veloce, tra le pagine immortali che hanno fatto la storia della filosofia e della teologia. Della Chiesa. E’ un percorso che vuole affrontare alcuni titoli della vastissima opera di sant’Agostino. Una sorta di ”ouverture” al suo pensiero che non conosce tempo e luogo: un pensiero universale al quale più volte papa Leone XIV sta attingendo per le sue omelie e discorsi.
“Vi sono alcuni insegnamenti circa il modo di interpretare le Scritture, che ritengo opportuno proporre a quanti attendono a questo studio”: parole di Agostino d’Ippona nel suo “De doctrina christiana” (Riguardo la dottrina cristiana), trattato suddiviso in quattro libri, iniziato intorno al 395 e concluso nel 427. Scritto da sant'Agostino appena divenuto vescovo di Ippona. Il testo può essere definito un vero e proprio manuale in cui l’autore si concentra sullo spiegare la Sacra Scrittura secondo i canoni stilistici ereditati dalla latinità classica espressa nella retorica ciceroniana. Agostino addita come modello san Paolo di Tarso, teologo, e soprattutto fine oratore.
Viene considerata come l'opera della maturità filosofica, biblica e pastorale di Agostino. Nelle sue pagine si esprime l'incontro tra l'esigenza personale di “pensare” la fede e quella pastorale di indicare, così, un cammino formativo per l’intera comunità cristiana. Agostino propone come affrontare i testi più difficili della Scrittura, affermando il primato del senso spirituale su quello allegorico.




