Città del Vaticano , mercoledì, 6. agosto, 2025 12:30 (ACI Stampa).
"Se Noi cerchiamo ora di contenere questo tumulto di ricordi, di pensieri e di impressioni, che scaturisce dal nome di Roma, per lasciare primo ed unico posto al sentimento dominante nell’animo Nostro, diremo che l’amore per codesta vostra e Nostra Roma riassume, semplifica e utilizza ogni altro sentimento; l’amore, non pure di chi conosce i titoli sommi di questa stessa Città ad essere la preferita e la esaltata, e non pure di chi, per avervi trascorso la maggior parte della propria vita, la può considerare sua; ma l’amore di chi, per arcano consiglio della Provvidenza, di Roma è fatto Pastore, e cioè padre, maestro, guida secondo il Vangelo, incaricato delle sue sorti spirituali e responsabile della sua vita cristiana e cattolica".
E' un Papa appena eletto, viene da Milano, ma la sua grande passione è Roma, la Romanità che è cattolicità.
Paolo VI riceve per prima volta da Papa la Giunta Comunale di Roma.
Il discorso è un inno a Roma, ma non tanto fatto di suggestioni antiche, ma centrato sulle necessità contemporanee. "La Nostra affezione, vorremmo dire la Nostra passione per Roma vuole pertanto qualificarsi principalmente dal Nostro Mandato ecclesiastico, e dalla vocazione religiosa dell’Urbe. Il che è quanto dire, Signor Sindaco, che mentre la consideriamo Nostra - e quanto Nostra! - non Ci attribuiamo altra funzione per essa, se non quella del Nostro Ministero apostolico; e volentieri lasciamo all’autorità civile ogni legittima libertà ed ogni conseguente responsabilità in ordine al bene temporale della Città; anzi di cuore intendiamo onorare chi presiede e chi dedica l’opera propria alla prosperità civile, culturale, sociale, economica, artistica, della Città medesima; ne incoraggiamo le fatiche, ne benediciamo i risultati".
Preghiera e sostegno quindi "E avverrà che lo sforzo delle Autorità cittadine per dare a Roma un aspetto nuovo e moderno, e per allargarne le dimensioni secondo l’aumento e l’affluenza dei cittadini, incontrerà il Nostro; poderoso il Suo, Signor Sindaco e complicato di cento problemi, semplice e modesto il Nostro, ma non meno volonteroso e generoso per conservare, anzi per rinnovare il volto cristiano di Roma, e prestare ai nuovi quartieri l’assistenza religiosa, di cui non devono essere privi. Avverrà che l’opera multiforme dell’Amministrazione cittadina per offrire alla popolazione istruzione, lavoro, assistenza, divertimento, e per infondervi un alto e concorde sentimento civico, incontrerà ancora la umile opera Nostra, fortemente protesa a infondere nei fedeli quei principii cristiani, quelle energie morali e spirituali, quei sentimenti umani e sovrumani, che sono propri della animazione cattolica".




