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Papa Leone XIV ai vescovi, siate servi della fede e della fede del popolo

Il discorso del Papa ai Nuovi Vescovi e Vescovi dei Paesi di Missione

Papa Leone e i vescovi |  | Vatican Media Papa Leone e i vescovi | | Vatican Media

"Il dono che avete ricevuto non è per voi stessi, ma per servire la causa del Vangelo" , "una cosa tanto semplice quanto non scontata". Lo ha detto Papa Leone XIV ai Vescovi ordinati nell’ultimo anno che ha incontrato nell' Aula del Sinodo.

Servi della fede, spiega il Papa e servi della fede del popolo, "qualcosa che ha a che fare con la nostra identità" e non "un modo di esercitare il ruolo". Perché "a coloro che Gesù chiama come discepoli e annunciatori del Vangelo, in particolare ai Dodici, è richiesta la libertà interiore, la povertà di spirito e la disponibilità al servizio che nasce dall’amore, per incarnare la stessa scelta di Gesù, che si è fatto povero per arricchirci."

Cita San' Agostino il Papa e a proposito dell’ordinazione del Vescovo dice : «Per prima cosa chi presiede il popolo deve comprendere che è servo di molti» (Discorso 340/A, 1). Al contempo, egli ricorda che negli Apostoli si era insinuata «una certa smania di grandezza» (ibid.), dinanzi alla quale Gesù dovette intervenire come un medico per guarirli.

E cosa significa essere servi della fede del popolo? E' lo stile di apostolato con un "anelito dell’annuncio, in modi tanto diversi e creativi a seconda delle situazioni concrete che vi troverete ad affrontare".

In un periodo di "crisi della fede e della sua trasmissione, insieme alle fatiche che riguardano l’appartenenza e la pratica ecclesiale" serve "ritrovare la passione e il coraggio per un nuovo annuncio del Vangelo".

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Ma c'è anche chi torna a bussare "alle porte della Chiesa" e servono forme e linguaggi adeguati. Ci sono poi le sfide civili: "il dramma della guerra e della violenza, le sofferenze dei poveri, l’aspirazione di tanti a un mondo più fraterno e solidale, le sfide etiche che ci interpellano sul valore della vita e della libertà". Qui la Chiesa chiede ai vescovi di essere "pastori premurosi, attenti, che sanno condividere il cammino, le domande, le ansie e le speranze della gente; pastori che desiderano essere guide, padri e fratelli per i sacerdoti e per le sorelle e i fratelli nella fede".

Dopo il discorso introduttivo c'è stato un dialogo riservato tra il il Papa e i vescovi.

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