Advertisement

Nuovi Martiri, Papa Leone XIV: "Non possiamo, non vogliamo dimenticare. Vogliamo ricordare"

Il Papa: "La testimonianza del loro martirio è più eloquente di ogni parola: l’unità viene dalla Croce del Signore. Possa il sangue di tanti testimoni avvicinare il giorno beato in cui berremo allo stesso calice di salvezza"

Papa Leone XIV |  | Vatican Media Papa Leone XIV | | Vatican Media

Nel pomeriggio Papa Leone XIV presso la Basilica di San Paolo Fuori Le Mura ha presieduto la Commemorazione dei Martiri e Testimoni della Fede del XXI secolo insieme con i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunioni Cristiane.

“Siamo convinti – ha esordito il Papa nell’omelia - che la martyria fino alla morte è «la comunione più vera che ci sia con Cristo che effonde il suo sangue e, in questo sacrificio, fa diventare vicini coloro che un tempo erano lontani.  Anche oggi possiamo affermare con Giovanni Paolo II che, laddove l’odio sembrava permeare ogni aspetto della vita, questi audaci servitori del Vangelo e martiri della fede hanno dimostrato in modo evidente che l’amore è più forte della morte”.

Tanti fratelli e sorelle, anche oggi, a causa della loro testimonianza di fede in situazioni difficili e contesti ostili – ha aggiunto - portano la stessa croce del Signore: come Lui sono perseguitati, condannati, uccisi. Sono donne e uomini, religiose e religiosi, laici e sacerdoti, che pagano con la vita la fedeltà al Vangelo, l’impegno per la giustizia, la lotta per la libertà religiosa laddove è ancora violata, la solidarietà con i più poveri”.

Durante il Giubileo – ha osservato ancora nell’omelia – “celebriamo la speranza di questi coraggiosi testimoni della fede. È una speranza piena d’immortalità, perché il loro martirio continua a diffondere il Vangelo in un mondo segnato dall’odio, dalla violenza e dalla guerra; è una speranza piena d’immortalità, perché, pur essendo stati uccisi nel corpo, nessuno potrà spegnere la loro voce o cancellare l’amore che hanno donato; è una speranza piena d’immortalità, perché la loro testimonianza rimane come profezia della vittoria del bene sul male. La loro è una speranza disarmata. Hanno testimoniato la fede senza mai usare le armi della forza e della violenza, ma abbracciando la debole e mite forza del Vangelo”.

Il Papa ha poi elencato alcuni martiri e le loro caratteristiche: “la forza evangelica di Suor Dorothy Stang, Padre Ragheed Ganni, prete caldeo di Mosul in Iraq, che ha rinunciato a combattere per testimoniare come si comporta un vero cristiano. Fratel Francis Tofi, anglicano e membro della Melanesian Brotherhood, che ha dato la vita per la pace nelle Isole Salomone. Gli esempi sarebbero tanti, perché purtroppo, nonostante la fine delle grandi dittature del Novecento, ancora oggi non è finita la persecuzione dei cristiani, anzi, in alcune parti del mondo è aumentata”.

Advertisement

Non possiamo, non vogliamo dimenticare. Vogliamo ricordare. Lo facciamo – ha scandito Leone XIV - certi che, come nei primi secoli, anche nel terzo millennio il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani. Vogliamo preservare la memoria insieme ai nostri fratelli e sorelle delle altre Chiese e Comunioni cristiane. Desidero quindi ribadire l’impegno della Chiesa Cattolica a custodire la memoria dei testimoni della fede di tutte le tradizioni cristiane”.

“L’ecumenismo del sangue – ha concluso - unisce i cristiani di appartenenze diverse che insieme danno la vita per la fede in Gesù Cristo. La testimonianza del loro martirio è più eloquente di ogni parola: l’unità viene dalla Croce del Signore. Possa il sangue di tanti testimoni avvicinare il giorno beato in cui berremo allo stesso calice di salvezza”.

Tra i diversi rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane hanno partecipato al rito per il Patriarcato Ecumenico l’Arcivescovo Elia di Helsinki, per il Patriarcato di Mosca il Metropolita Antonij, per la Comunione Anglicana il Reverendo Anthony Ball, Direttore dell’Anglican Centre di Roma, per il Consiglio Metodista Mondiale il Reverendo Reynaldo Ferreira Leão Neto, Segretario Generale.

AGGIORNAMENTO ALLE 20.05

Al termine della Commemorazione dei Martiri e Testimoni della Fede del XXI secolo nella Basilica di San Paolo, Papa Leone XIV ha salutato i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunioni Cristiane nella Sagrestia e, successivamente, si è trattenuto con i Cardinali e le altre personalità presenti nella Sala della Pinacoteca, dove il Decano del Collegio Cardinalizio, il Cardinale Giovanni Battista Re, gli ha rivolto alcune parole di augurio per il suo compleanno.
Il Papa ha ringraziato Sua Eminenza, sottolineando la coincidenza con la Festa dell’Esaltazione della Croce: ‘dall’inizio della mia vocazione, ho sempre risposto “non la mia volontà, ma la tua, Signore”’.
Esprimendo l’augurio che l’entusiasmo dei fedeli in quest’Anno Giubilare possa portare frutti per la missione di annunciare il Vangelo, il Papa si è detto felice di festeggiare questo giorno con una celebrazione dal carattere ecumenico e ha invitato a proseguire insieme, “testimoni di unità, carità e speranza”.
Dopo un breve brindisi, il taglio della torta e il canto di buon compleanno intonato dai presenti, il Papa è uscito dalla Basilica e si fermato a salutare la folla all’esterno prima di fare rientro in Vaticano.

White Logo