Castiglione della Pescaia , lunedì, 22. settembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
L’Opera per la Gioventù Giorgio La Pira festeggia quest’anno i 70 anni della nascita del Villaggio La Vela, presso Castiglione della Pescaia ( Grosseto) e anche quest'anno in estate ha organizzato un Campo internazionale, seguendo l’insegnamento di Giorgio La Pira e Pino Arpioni, fondatore dell’Opera e stretto collaboratore del “Sindaco Santo” di Firenze.
Il villaggio La Vela, presso Castiglione della Pescaia ( Grosseto) fu inaugurato nell’agosto 1955. I 150 giovani presenti quest’anno hanno riflettuto sul tema della partecipazione civica e politica con l’aiuto di alcuni esperti come il professor Riccardo Moro dell’università di Bologna e il professor Sydney Engelberg della Hebrew University in Jerusalem che hanno offerto una interessante relazione dal titolo “ dall’Io al Noi- partecipare insieme”, e sono stati accompagnati in questo cammino anche dai sacerdoti assistenti del campo. Significativa la presenza dell'Arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, e del cardinale Bassetti che, a partire dalla liturgia hanno offerto ai giovani delle linee guida spirituali su come essere dei veri operatori di Pace sulle orme di La Pira. I giovani hanno partecipato all' udienza generale del 13 Agosto per salutare il Santo Padre.
Già negli anni 70, Pino Arpioni scriveva che “nessuno, ha oggi la formula pronta per la soluzione di tanti e urgenti problemi, per noi questa è una delle note più caratterizzanti l’attuale momento storico. È innanzitutto tempo di presa di coscienza di fronte a un mondo che si contesta da sé, dinanzi al quale c’è veramente la tentazione della violenza, e dobbiamo rispondere in maniera positiva, per questo presa di coscienza, non significa solo rendersi conto ma soprattutto nel favorire la promozione integrale dell’uomo e il suo inserimento attivo nella comunità”, questo tema fu molto caro a Giorgio La Pira e ad Arpioni che grazie ai campi estivi al Villaggio La Vela hanno educato migliaia di giovani al “senso attivo della presa di coscienza ” che impegna tutti a muoverci concretamente nella direzione più giusta.
Al termine del campo è stato letto il messaggio conclusivo scritto dai ragazzi, una sintesi dei 10 giorni di attività e un appello alla pace che i giovani hanno scritto invitando tutti a leggerlo. Nonostante le difficoltà dei loro paesi di provenienza (Iraq, Libano, Palestina, Egitto, Ucraina, Russia etc) in questi 150 giovani che han partecipato al campo possiamo anche noi usare affermare con le parole di Arpioni che “dei fermenti nuovi ci sono, e quelli che annotano i giornali non sono i soli, dobbiamo metterci sulla stessa linea come singoli, ma soprattutto come comunità… onestamente credo sia possibile fare, ci sono cose da fare alla portata di tutti. Prima fra tutte la testimonianza dell’amore. Questa nessuna forza al mondo ce la può impedire..”.
Pino Arpioni nello spiegare il suo impegno per i giovani affermava che “ l' opera propone ai giovani d' oggi una scelta che rifugge da uno spiritualismo schematico ed astratto, come dall'attivismo fine a se stesso. « La fede senza le opere è morta », dice S. Giacomo, e l'Opera, su questa direttiva, che e tanta parte della più autentica spiritualità cristiana, cerca di attuare un amore a Dio che sia misurato su un concreto amore ai fratelli. E un impegno diretto, che si propone ai giovani; un impegno che rifugge da generalizzazioni e da ideologismi e che traduca in forme concrete di vita i valori del Vangelo". L'avventura dell’Opera continua ancora oggi a seminare pace, dialogo e incontro e che continua a insegnare amore concreto per la comunità e un impegno verso la società nel cuore dei partecipanti alle attività dell’Opera perché “l' autentico cristiano impegna nella vita associata le sue energie spirituali, le sue doti umane, perché la persona autentica, integralmente cristiana, non può sottrarsi ai problemi della comunità in cui vive".




