Astana , venerdì, 3. ottobre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
C’è un appuntamento in Kazakhstan che è ormai tradizionale, e che riunisce tutti i leader della Religioni Mondiali e Tradizionali in un Congresso. Vi ha partecipato anche Papa Francesco, e lo – scorso 17-18 settembre – c’è stato il Cardinale George Jacob Koovakad, prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, che ha parlato di come il dialogo non colpisca l’identità cattolica.
Il tema del Congresso di quest’anno era “Dialogo tra le Religioni: Sinergie per il futuro”. Il cardinale Koovakad ha sottolineato che la Chiesa è in dialogo con le altre religioni, e che non per questo diluisce la sua fede, ma piuttosto lo fa come espressione di fede.
Ha detto il cardinale che "il dialogo interreligioso consiste nel costruire relazioni. Senza relazioni, non possiamo andare avanti. Abbiamo davvero bisogno di conoscere le loro convinzioni e condividere le nostre preoccupazioni. Altrimenti, ci affidiamo alle opinioni, pensiamo che siano così e li etichettiamo. No, non è così che dovrebbe funzionare".
Il cardinale ha messo in guardia dal ridurre le altre religioni a stereotipi basati sull'intelligenza artificiale o sui commenti online. Ha chiesto un ritorno alla comprensione basata sullo scambio faccia a faccia e sulla fiducia.
Secondo il cardinale, l’incontro dei leader religiosi, nel mezzo di una serie di tensioni internazionali, è stato particolarmente adatto ai tempi. "Dopo la pandemia – ha detto - pensavamo che la vita sarebbe stata pacifica e serena, ma le cose non sono andate così. Ci sono vari tipi di minacce, in particolare conflitti, guerre, tensioni commerciali, e l'umanità stessa sembra dirigersi verso una sorta di oscurità. Solo attraverso il dialogo, solo camminando insieme, possiamo portare speranza e luce nella nostra vita quotidiana".



