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San Giovanni da Capestrano, il santo "guerriero"

Oggi, la sua memoria liturgica

Il santo in una rappresentazione pittorica | Il santo in una rappresentazione pittorica | Credit pd Il santo in una rappresentazione pittorica | Il santo in una rappresentazione pittorica | Credit pd

Nato a Capestrano, vicino all'Aquila, nel 1386, da un barone tedesco, ma da madre abruzzese. Giovanni è studente a Perugia, si laurea in scienze giuridiche e diviene ottimo giurista. Diventa addirittura governatore della città.

Ma una volta caduto prigioniero, decide di farsi francescano. Diviene amico di san Bernardino: con lui diffonde la devozione al Nome di Gesù. Dalla Santa Sede verrà inviato come legato in Austria, in Baviera, in Polonia. Combatte  gli Ussiti. In Terra Santa promuoverà l'unione degli Armeni con Roma. Aveva settant'anni, nel 1456, quando si trovò alla battaglia di Belgrado investita dai Turchi. Tre mesi dopo, il 23 ottobre, Giovanni morirà a Villaco in Austria (oggi Ilok, in Croazia). 

 

Una vita avventurosa, quindi, quella di san Giovanni da Capestrano. Può essere definito un “santo per l’Unione europea”: nel 1453 cade la Capitale dell’Impero romano d’Oriente, Costantinopoli. L’Islam e i Turchi avanzano. Giovanni, allora, su incarico di papa Niccolò V, si trova in Austria con 12 compagni per evangelizzare le terre europee. Guiderà ben cinquemila uomini alla volta di Belgrado: doveva rompere l’assedio della città da perte delle flotta di Maometto II. Dopo una settimana,  la vittoria. 

 

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Guerre ed armi, nella sua vita: da ciò viene proclamato patrono dei cappellani militari nel 1984 da san Giovanni Paolo II. Era stato canonizzato da papa Alessandro VII il 16 ottobre 1690. 




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