Advertisement

I Reali inglesi dal Papa. “Continuare a promuovere il dialogo ecumenico”. Re Carlo è un “Confratello Reale”

Al Capo della Chiesa anglicana è stato conferito il titolo di "Royal Confrater", un “Confratello Reale”

I reali inglesi dal Papa |  | Vatican Media / EWTN
I reali inglesi dal Papa | Vatican Media / EWTN
I Reali inglesi a San Paolo fuori le Mura |  | Vatican Media / EWTN
I Reali inglesi a San Paolo fuori le Mura | Vatican Media / EWTN
I Reali a San Paolo fuori le Mura |  | AIGAV pool
I Reali a San Paolo fuori le Mura | AIGAV pool

E dopo il momento storico della preghiera ecumenica in Cappella Sistina, ovvero quella di un sovrano britannico che prega in pubblico con un Pontefice (non succedeva da 500 anni), arriviamo al pomeriggio denso di celebrazioni per i reali inglesi a Roma. Anche qui accadono fatti storici per la prima volta. Infatti al Capo della Chiesa anglicana è stato conferito il titolo di "Royal Confrater", un “Confratello Reale”. La cerimonia si è svolta alle 14.45 di oggi, all'interno della Basilica di San Paolo fuori le Mura. 

Ma prima, questa mattina, la visita di Stato in Vaticano. Un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, arrivato successivamente, ha raccontato l’Udienza del Papa alle Loro Maestà il Re Carlo III e la Regina Camilla del Regno Unito.

Il Re Carlo III si è incontrato anche con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, accompagnato da Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. “Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, nell’esprimere apprezzamento per i buoni rapporti bilaterali esistenti, si è avuto uno scambio di valutazioni su alcune tematiche di comune interesse, quali la tutela dell’ambiente e la lotta alla povertà. Particolare attenzione è stata rivolta all’impegno comune per promuovere la pace e la sicurezza di fronte alle sfide globali. Infine, richiamando la storia della Chiesa nel Regno Unito, non è mancata una riflessione congiunta sulla necessità di continuare a promuovere il dialogo ecumenico”, si legge nella nota ufficiale vaticana.

Prima della celebrazione ecumenica a San Paolo, i Reali hanno visitato anche la tomba di San Paolo. E sono entrati in basilica attraversando la Porta Santa. Perché proprio a San Paolo? L’abbazia benedettina annessa ha un forte legame con la Corona d'Inghilterra. 

Nel corso dei secoli, diversi monaci benedettini inglesi hanno vissuto o studiato nell’abbazia. Dal XIX secolo, l’Ordine di San Benedetto inglese (English Benedictine Congregation) ha mantenuto stretti rapporti con quella comunità. In segno di questo legame, lo stemma dell’abbazia include appunto l’insegna dell’Ordine della Giarrettiera (Order of the Garter), la più alta onorificenza cavalleresca del Regno Unito, fondata da re Edoardo III nel 1348.

Advertisement

L'arciprete della Basilica, il cardinale James Michael Harvey e l'abate della comunità monastica, dom Donato Ogliari, con l'approvazione di Papa Leone XIV, hanno conferito durante questa cerimonia speciale il titolo di Royal Confrater di san Paolo a Sua Maestà il Re Carlo III. 

Il titolo, concesso con l'approvazione di Papa Leone XIV, è un gesto di “ospitalità e accoglienza ecumenica”, ha affermato l'arcivescovo Flavio Pace, segretario del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, durante una conferenza stampa tenutasi in Vaticano il 17 ottobre.

Fu la madre di re Carlo, la regina Elisabetta II, la prima monarca britannica dopo la Riforma a compiere una visita ufficiale alla Santa Sede, incontrando Giovanni XXIII nel 1961. Alcuni anni dopo, nel 1966, Papa Paolo VI incontrò l'arcivescovo Michael Ramsey di Canterbury nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, avviando per la prima volta dal XVI secolo un dialogo formale tra cattolici e anglicani.

Quello di oggi pomeriggio è in realtà uno scambio di doni. Infatti, in cambio, con l’approvazione del re, del decano e dei canonici del Collegio di San Giorgio di Windsor, è stato offerto a Papa Leone XIV di diventare “Papal Confrater” della Cappella di San Giorgio, nel castello di Windsor, e il Papa ha accettato.

“I canti sono stati eseguiti dalla Schola dell’abbazia di San Paolo fuori le Mura, dai chierici laici della cappella di San Giorgio del castello di Windsor e dai fanciulli della cappella reale di San Giacomo a Londra. All’organo sedeva Christian Almada, titolare della basilica papale”, fa sapere Vatican News.

Il Cardinale Harvey ha ricordato nel suo discorso i forti legami storici che uniscono la basilica di San Paolo con il regno d’Inghilterra.

More in Vaticano

Per l’occasione Re Carlo sedeva su uno scranno creato per l'occasione. Qui un’iscrizione latina tratta dal Vangelo di Giovanni, Ut unum sint – "Che siano uno".  La sedia resterà in Basilica anche dopo questa visita.

“La funzione si è conclusa con l’inno Lode all’Altissimo nei Cieli, il cui testo è tratto dalla poesia Il sogno di Geronzio di san John Henry Newman, il cardinale britannico che sarà Dottore della Chiesa il prossimo 1° novembre”, conclude Vatican News.

 

 

White Logo