Budapest , mercoledì, 29. ottobre, 2025 16:00 (ACI Stampa).
Gabor Ervin, sacerdote ungherese, fu ucciso nel 1944 dalle Croci Frecciate naziste per il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati. Lo scorso 20 ottobre si è aperta la fase diocesana del processo di beatificazione di Ervin, presieduta dal Cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Budapest.
L’apertura del processo di beatificazione ha anche un significato simbolico importante. In Ungheria, la persecuzione degli ebrei fu portata avanti direttamente da Eichmann dopo l’invasione del Paese da parte della Germania. Ed Eichmann, temendo una fuga degli ebrei come era successo in Danimarca e di situazioni come la rivolta del ghetto di Varsavia, prese le sue contromisure, dividendo il Paese in cinque zone, dedicandosi alla deportazione degli ebrei della capitale solo alla fine, convincendo le autorità locali. Se oggi l’Ungheria è uno dei Paesi con la massima concentrazione ebraica di Europa, come testimonia la grande sinagoga di Budapest, resta sempre la macchia della storia, del collaborazionismo delle autorità in tempo di guerra.
C’è un task force di studiosi che, dall’apertura degli archivi riguardanti il pontificato di Pio XII, sta lavorando per comprendere a fondo il lavoro della Santa Sede nel salvataggio degli Ebrei Ungheresi. E questa task force ha già una prima pubblicazione, Le Finestre del Tempo. Ora, l’apertura della causa di beatificazione di Ervin mette un altro tassello alla ricostruzione della memoria ungherese.
Il cardinale Erdö, all’apertura della fase diocesana del processo di beatificazione, ha sottolineato che la storia di padre Ervin “ricorda a tutti, come società e come Chiesa, che qui in Ungheria ci apparteniamo tutti”, chiamando le nostre vite “a non essere plasmate dalla divisione e dall’odio, ma dall’unità, dal rispetto reciproco e dall’amore”.
Padre Ervin era nato nel 1912. Proveniva da una famiglia ebraica della classe media di Budapest, che si era convertita al cattolicesimo nel 1919. Fu ordinato sacerdote nel 1934. Non si distinse solo come pastore, ma anche come teologo, filosofo e autore di libri spirituali.





