Roma , lunedì, 3. novembre, 2025 14:00 (ACI Stampa).
I giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, sono i protagonisti silenziosi della trasformazione dell’Italia; quindi non solo destinatari di interventi, ma generatori di speranza, portatori di identità plurali e di un futuro da costruire insieme, come ha sintetizzato il messaggio della XXXIV edizione del ‘Rapporto Immigrazione’, realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, intitolato ‘Giovani, testimoni di speranza’.
Ad uno dei coordinatori di questo rapporto, Simone Varisco, abbiamo chiesto il motivo per cui il rapporto sull’immigrazione di quest’anno è intitolato ‘Giovani, testimoni di speranza'.
“Il titolo dell’edizione 2025 del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes vuole richiamare il fatto che i giovani con background migratorio, di origine straniera, rappresentano generazioni ‘ponte’: nascono o crescono in Italia, praticano la lingua e la cultura italiane, frequentano la scuola, fanno sport e attivismo politico e contribuiscono a costruire il futuro del Paese. Sono ‘testimoni di speranza’ perché mostrano che la partecipazione non è un’utopia, ma una realtà già in atto da tempo, fatta di amicizie, studio, lavoro e cittadinanza. E poi è l’anno del Giubileo dedicato alla speranza, che non delude”.
Ma gli immigranti sono veramente una ‘risorsa’ per l’Italia?
“Se anche volessimo limitarci al solo piano economico, l’apporto dei contribuenti stranieri alle casse pubbliche nel 2023 è di € 41.100.000.000 di entrate (contributi sociali netti, tasse, IVA, consumi, spese burocratiche), contro € 39.900.000.000 di uscite: vale a dire un saldo positivo di € 1.200.000.000. Gli occupati stranieri generano € 177.200.000.000 di valore aggiunto, pari al 9% del Pil nazionale. Sono fondamentali in settori quali l’agricoltura, l’edilizia, l’assistenza familiare e la sanità. Inoltre, l’imprenditoria straniera è in crescita. Ci sono poi i contributi che vengono sul piano demografico e strutturale: nascite, giovani, la presenza nelle scuole. Non dimentichiamo, però, che accanto agli apporti più ‘materiali’ è importante ricordare il valore immateriale – ma concreto – della presenza di persone di origine straniera in Italia sul piano umano, culturale, non da ultimo anche spirituale: sono quasi un milione gli stranieri che stimiamo essere cattolici, che ridanno linfa a comunità locali spesso svigorite; insieme a ortodossi, evangelici, copti e appartenenti ad altre confessioni, i cristiani nel loro complesso sono ancora la maggioranza assoluta fra gli stranieri (51,7%)”.





