Roma , lunedì, 17. novembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
La Cappella Musicale della Cattedrale di Como è stata fondata nel 1637. E ancora oggi, dopo tantissimi anni, si occupa dell’animazione musicale della Cattedrale, sia in ambito liturgico, sia in ambito culturale. Protagonista è il coro polifonico, ma ci sono anche un gruppo di organisti ausiliari e gli animatori per il canto dell’assemblea domenicale. Tutti loro ( e non solo naturalmente ) saranno i protagonisti del prossimo Giubileo a Roma, quello dei Cori e delle Corali in programma dal 22 al 23 novembre. L'evento, organizzato dal Dicastero per l'Evangelizzazione, riunirà cori da tutto il mondo per celebrare la musica sacra attraverso esibizioni, pellegrinaggi e celebrazioni liturgiche. Ci sarà anche Don Nicholas Negrini, Maestro di Cappella della Cattedrale di Como. Abbiamo chiesto a Don Nicholas di raccontare ad ACI stampa come stanno vivendo questo momento a loro dedicato e l’importanza del canto nella liturgia e nel mondo della chiesa in generale.
Don Nicholas lei è direttore della Cappella Musicale della Cattedrale di Como come vivrete con la vostra realtà il Giubileo delle corali a voi dedicato?
Si sono maestro di Cappella in Duomo e anche responsabile della sezione Musica sacra dell'ufficio diocesano per la Liturgia. Vivremo questo pellegrinaggio insieme ad alcune realtà corali legate al mondo diocesano (oltre alla Cappella musicale del Duomo, ci saranno il Coro Diocesano "Jucundare-Felice Rainoldi" e il coro degli alunni della Scuola Diocesana di Musica e liturgia "Luigi Picchi ") e con diversi cori delle parrocchie della diocesi; saremo circa 300 pellegrini. Oltre alla gioia di poter cantare a Roma, questo pellegrinaggio vuole essere un momento forte del percorso ordinario proposto a livello diocesano per le realtà musicali. Verremo a Roma per rinnovare la fede, ricevere il perdono e incontrare Pietro! Nella certezza di tornare a casa rafforzati nel cammino di fede, espresso nel nostro caso, anche attraverso il canto.
È vero che chi canta prega due volte? E perché ?
Questo detto deriva da una frase di Sant’ Agostino, che dice "Chi canta bene prega due volte". È vero perché all'efficacia della preghiera si aggiunge la cura per la forma e la bellezza nel canto che è tale sia per chi lo fa, sia per chi lo ascolta. Il vescovo di Ippona si è convertito anche grazie al suono sei canti della Parola di Dio. Anche noi oggi, con le nostre voci, possiamo fare entrare in mio questa Parola, perché ci trasformi e diventi testimonianza verso chi ci ascolta.





