Città del Vaticano , sabato, 15. novembre, 2025 12:00 (ACI Stampa).
Il mondo del cinema oggi è in Vaticano. Infatti questa mattina Papa Leone XIV, presso la Sala Clementina in Vaticano, ha incontrato tanti rappresentanti del mondo del Cinema. “Il cinema è un’arte giovane, sognatrice e un po’ irrequieta, anche se ormai centenaria. Proprio in questi giorni compie centotrent’anni, a far conto da quella prima proiezione pubblica, realizzata dai fratelli Lumière il 28 dicembre 1895 a Parigi. Inizialmente, il cinema appariva come un gioco di luci e di ombre, per divertire e impressionare. Ma ben presto, quegli effetti visivi hanno saputo manifestare realtà ben più profonde, fino a diventare espressione della volontà di contemplare e di comprendere la vita, di raccontarne la grandezza e la fragilità, d’interpretarne la nostalgia d’infinito”, dice subito il Pontefice ai tanti presenti.
Per citarne alcuni presenti in Vaticano: Monica Bellucci, Wang Bing, Kate Blanchett, Stéphane Brizé, Sergio Castellitto, Liliana Cavani, Maria Grazia Cucinotta, Abel Ferrara, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, Matteo Garrone. “Con gioia vi saluto, cari amici e amiche, e saluto con gratitudine quello che il cinema rappresenta: un’arte popolare nel senso più nobile, che nasce per tutti e parla a tutti”, commenta il Pontefice.
“È bello riconoscere che, quando la lanterna magica del cinema si accende nel buio, s’infiamma in simultanea lo sguardo dell’anima, perché il cinema sa associare quello che sembra essere soltanto intrattenimento con la narrazione dell’avventura spirituale dell’essere umano”, continua Papa Leone XIV.
In vista dell'incontro di oggi, nei giorni scorsi il Papa ha fatto sapere in un videomessaggio quali sono i suoi film preferiti: “La vita è meravigliosa” (1946) di Frank Capra; “Tutti insieme appassionatamente” (1965) di Robert Wise; “Gente Comune” (1980) di Robert Redford; “La vita è bella” (1997) di Roberto Benigni.
“Uno dei contributi più preziosi del cinema è precisamente quello di aiutare lo spettatore a tornare in sé stesso, a guardare con occhi nuovi la complessità della propria esperienza, a rivedere il mondo come se fosse la prima volta e a riscoprire, in questo esercizio, una porzione di quella speranza senza la quale la nostra esistenza non è piena. Mi conforta pensare che il cinema non è soltanto moving pictures: è mettere in movimento la speranza!”, continua il Papa nel suo discorso in Clementina.




