Trieste , giovedì, 20. novembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Sui temi della vita e della famiglia la Chiesa sembra aver perso la sua spinta profetica, la sua volontà di ingaggiare una battaglia con il mondo. Lo denuncia l’Osservatorio Van Thuan per la Dottrina Sociale nella Chiesa, nel suo rapporto annuale che quest’anno ha un tema specifico e quasi inquietante: “La guerra demografica. Ci vogliono estinti?”
L’approccio dell’Osservatorio Van Thuan è scientifico, come di consueto, e i saggi del rapporto accompagnano in un percorso tutto da scoprire, che mostra non solo come le lobby anti-nataliste siano entrate prepotentemente sulla scena, ma anche come la Chiesa ne sia uscita, in qualche modo, un po’ affascinata, un po’ portata ad un dibattito che sembra non voler andare in contrapposizione.
Dalla storia del diritto all’aborto – con l’Unione Sovietica come prima nazione a legalizzarlo – a quella dell’eugenetica, termine di uso comune prima della Seconda Guerra Mondiale e bandito solo per via degli orrori del nazismo, ma ritornato prepotentemente in altre forme, fino alle derive dell’eutanasia.
Il saggio introduttivo di Riccardo Cascioli e Stefano Fontana è una sintesi piuttosto completa di quanto contiene il saggio. Cascioli denuncia che prima la Chiesa era pronta a denunciare tutte le violazioni del diritto alla vita, ma poi, negli ultimi anni, “si è verificato un raffreddamento della volontà di lotta della Chiesa su questi fronti”, al punto che “l’insistenza sulla negatività della contraccezione è molto diminuita di tono e si sta diffondendo la tesi della riformabilità della condanna di Paolo VI nella Humanae Vitae, revisione del resto già avvenuta di fatto”.
Cascioli e Fontana notano anche che, sebbene l’aborto venga ancora condannato con forza, “l’attenzione al tristissimo fenomeno ha perso di concentrazione e tutta la questione è stata collocata sullo sfondo”, mentre si fanno largo altri interessi come “la povertà e la cura dell’ambiente”, mentre mancano le denunce forti sulle questioni della vita risuonate dai tempi di Giovanni Paolo II.




