Roma , sabato, 22. novembre, 2025 12:30 (ACI Stampa).
“All’inizio di questo mio primo messaggio rivolto a voi, desidero anzitutto dirvi grazie! Grazie per la gioia che avete trasmesso quando siete venuti a Roma per il vostro Giubileo e grazie anche a tutti i giovani che si sono uniti a noi nella preghiera da ogni parte del mondo. E’ stato un evento prezioso per rinnovare l’entusiasmo della fede e condividere la speranza che arde nei nostri cuori! Perciò facciamo in modo che l’incontro giubilare non rimanga un momento isolato, ma segni, per ognuno di voi, un passo avanti nella vita cristiana e un forte incoraggiamento a perseverare nella testimonianza della fede”: con questo ringraziamento papa Leone XIV inizia il messaggio indirizzato ai giovani in occasione della Giornata Mondiale dei Giovani, che domenica 23 novembre si svolge nelle diocesi, intitolato ‘Anche voi date testimonianza, perché siete con me’, versetto tratto dal Vangelo di san Giovanni.
Partendo dall’incipit del messaggio papale abbiamo chiesto al giovane influencer Michael Mattarucco, missionario digitale, che attraverso i social cerca di creare un ponte tra il mondo e la Chiesa: in quale modo dare testimonianza di Gesù nel mondo giovanile?
“Innanzitutto credo sia fondamentale chiedersi dove sta il mondo giovanile perché senza questa consapevolezza rischiamo di operare dove non c’è nessuno, soprattutto i ragazzi. Poi credo sia importante riuscire ad intercettare il loro linguaggio, ascoltarli, comprendere cosa cercano veramente in profondità e in superficialità e tramite questo ascolto lo spirito santo suggerisce, nel cuore dei cristiani che si mettono in gioco, delle modalità con cui si può comunicare il vangelo oggi. Credo sia fondamentale però partire dalla vita, dall’esempio. Questo è il primo canale. Perché un ragazzi si incuriosisce solo se ti vede più felice di Lui, allora può prendere in considerazione la strada che tu stai percorrere, se vede che gli è indifferente non si pone neanche la domanda sulla felicità”.
‘Lo sguardo di Gesù, che vuole sempre e solo il nostro bene, ci precede. Non ci vuole come servi, né come ‘attivisti’ di un partito: ci chiama a stare con Lui come amici, perché la nostra vita venga rinnovata’: cosa significa per un giovane stare con Lui?
“Stare con Lui significa stare alla sua presenza, in silenzio… e nella frequentazione dei sacramenti. Ogni volta che andiamo all’incontro con L’eucarestia ci abbronziamo dell’amore senza Misura del Signore Gesù e questo ci plasma e ci cambia oltre ad essere persone più solari e con la pace nel cuore. Prendersi del tempo per stare solo con il Signore e dialogare con Lui nel segreto con pensieri o verbalmente fa la differenza a lungo termine”.





