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Leone XIV, il Libano e il giro delle “sette chiese”

Ci sono sette chiese cattoliche in Libano, in un panorama tutto da scoprire. Ecco chi sono e da dove vengono

Nostra Signora di Harissa | La statua della Vergine Maria dal Santuario di Nostra Signora di Harissa | paul saad/Shutterstock (da archivio EWTN) Nostra Signora di Harissa | La statua della Vergine Maria dal Santuario di Nostra Signora di Harissa | paul saad/Shutterstock (da archivio EWTN)

Il presidente libanese Joseph Aoun ha rimarcato la straordinaria diversità religiosa del Libano, e il fatto che, in quel piccolo fazzoletto di terra, le religioni riescano oggi a vivere in uno spazio di dialogo, stabilito in maniera istituzionale con la divisione dei poteri apicali dello Stato, ma vissuta quotidianamente dalle persone. La diversità religiosa non riguarda però solo il rapporto tra le fedi. Anche nella stessa Chiesa cattolica, ci si trova con sette diverse Chiese cattoliche, espressione della varietà mediorientale e di una stratificazione storica che non ha eguali.

In Medio Oriente, per essere precisi, ci sono prima di tutto sei Chiese orientali cattoliche sui iuris, ovvero con un proprio ordinamento giuridico. Sono la Chiesa maronita, la Chiesa armena cattolica, la Chiesa greco-melchita cattlica, la Chiesa siro-cattolica, la Chiesa caldea e la Chiesa copta. La settima Chiesa è ovviamente la Chiesa di rito latino.

Quando si parla di Chiesa latina, ci si riferisce alle comunità cattoliche di rito latino, che sono distinte dalle Chiese cattoliche orientali, ognuna delle quali ha un rito tradizionale. La chiesa latina è rappresentata a Beirut da un vicario apostolico, attualmente il francescano César Essayan. Il fatto che sia francescano non è un caso: la diffusione di questo rito non è alta, ma la comunità francesca è attiva e significativa.

Quindi, c’è la Chiesa maronita, che è la confessione nazionale in Libano. Il patriarcato maronita è a Bkerké e sarà visitato da Leone XIV e lo guida il cardinale Boutros Bechara Rai, che è anche una figura importante nella vita sociale e politica libanese.

La Chiesa maronita prende il nome di San Marone, un’asceta del 410 dopo cristo, che fondò questa Chiesa antiochena di tradizione siriana, divenuta patriarcato nel 685 e mai separatasi da Roma. Sotto il dominio mamelucco (1291 – 1516) si interruppero i rapporti con Roma, che poi ripresero a metà del XV secolo e si intensificarono sotto l’Impero Ottomano, con il sostegno dei re francesi. Oggi conta circa 4 milioni di membri in tutto il mondo, diffusi con la diaspora libanese in Brasile, Stati Uniti, Argentina, Australia, Canada ed Africa. In Libano ci sono circa1,6 milioni di maroniti, vale a dire un quarto della popolazione.

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La Chiesa cattolica armena è stata fondata dagli apostoli Bartolomeo e Taddeo, secondo tradizione. All’inizio del IV secolo, fu istituita come Chiesa della Nazione Armena da parte di San Gregorio Illuminatore, una espressione dell’Armenia, il primo Stato cristiano al mondo. Nel XVIII secolo, alcuni armeni entrarono in comunione con Roma. La Chiesa cattolica armena ha circa 600 mila membri, di cui 400 mila in  Armenia e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Il patriarca di Cilicia della Chiesa Armena Cattolica, che risiede a Beirut, è, dal 2021, Raphaël Bedros XXI Minassian

Si ritiene invece che la Chiesa caldea sia stata fondata dall’apostolo Tommaso e dai suoi discepoli per i cristiani della comunità ebraica e oagana di Babilonia. La Chiesa caldea rifiutò il concilio di Efeso del 431, ed è autocefala dal 410. È un ramo cattolico della Chiesa cattolica orientale, che oggi conta quasi mezzo milione di membri, divisi tra i luoghi originari dell'Iraq, dell'Iran, della Siria, della Turchia (Leone XIV ha celebrato con loro a Istanbul) e del Libano e poi nella diaspora. Il patriarca è il Cardinale Rafael Sako, che si risiede a Baghdad, in Iraq.

La Chiesa siro-cattolica ha una storia antichissima. La tradizione vuole che sia stata fondata nel 30 d.C. da San Pietro, ad Antiochia. Nel 451, un parte dei cristiani siriani rigettò il Concilio di Calcedonia, e la rottura con Costantinopoli e Roma divenne effettiva nel 512. Solo nel 1557 ci fu un riavvicinamento definitivo con Roma, e la Chiesa nel 1662 prese il nome di Chiesa siro-cattolica. Dal 2009, patriarca della Chiesa siro cattolica è Ignace Youssef III Younan.

La Chiesa cattolica greco-melchita conta invece 1,6 milioni di membri, quasi tutti in diaspora, e in maggioranza negli Stati Uniti. È composta da cristiani di lingua araba di rito bizantino provenienti dai Patriarcati Calcedoniani di Antiochia, Alessandria e Gerusalemme.

Fu fondata nel 1724, quando un filo-cattolico fu eletto Patriarca di Antiochia dai cristiani di Damasco e, una settimana dopo, un sinodo convocato a Costantinopoli scelse un patriarca ortodosso. Da allora in poi, ci furono un Patriarca greco-melchita ortodosso di Antiochia e un Patriarca greco-melchita cattolico di Antiochia. L’attuale patriarca è Youssef Absi, e detiene il titolo di Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente e risiede a Damasco, in Siria.

La Chiesa copta cattolica fu fondata nel 68 d.C. dall'evangelista San Marco ad Alessandria d'Egitto. Dal II secolo in poi, la scuola teologica di Alessandria esercitò una forte influenza sul mondo cristiano. Nel 451, i Copti rifiutarono il Concilio di Calcedonia. Il patriarcato fu istituito da Roma nel 1824 da Leone XII (1823-1829). Tuttavia, la sede patriarcale non fu occupata fino al 1947. Questa Chiesa conta 160.000 membri in Egitto. Attualmente, il patriarca è Abramo Sidrak, Patriarca di Alessandria, residente al Cairo, in Egitto.

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