Città del Vaticano , lunedì, 1. dicembre, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Non è facile ritrovare nei siti della Santa Sede i testi relativi al Sinodo del 1994 che Giovanni Paolo II volle dedicare al Libano. Oltre il testo della Esortazione Apostolica e le omelie delle messe di apertura e chiusura sembrano persi i bollettini.
Eppure quel sinodo fu speciale quello che si svolse nel 1995. Giovanni Paolo II aveva dato un nuovo impulso al Sinodo perché in genere l’assemblea era convocata per un continente o per temi pastorali. Quello per il Libano è stato il primo dedicato ad un solo paese. Inoltre furono invitati le autorità religiose islamiche sunniti, sciiti e drusi.
Mohammad Sammak, delegato di Dar el-Fatwa al Sinodo per il Libano racconta ad Asia News che fu l'allora presidente Rafic Hariri a convincere i capi spirituali musulmani libanesi della necessità di rispondere all’appello del Papa. Pensavano di non andare. Rafic Hariri lo giudicava un “contraltare spirituale” dell’accordo di Taëf (1989) il trattato inter-libanese destinato a mettere fine alla guerra civile in Libano e l’intesa della parità islamo-cristiana in Parlamento. Hariri convinse i capi religiosi musulmani "che il sinodo non sarebbe stato un semplice incontro religioso fra cristiani, ma la promozione di un progetto su scala nazionale per la risoluzione della guerra civile, capace di aprire nuovi orizzonti. I tre rappresentanti e delegati musulmani al Sinodo sarebbero stati il druso Abbas Halabi, lo sciita Saoud Maoula e Mohammad Sammak ( Consigliere politico del Mufti della Repubblica)". Nella udienza al termine del Sinodo Rafic Hariri incontra Giovanni Paolo II : “Vi voglio affidare i cristiani del Libano”. Rafic Hariri risponde dicendo: “Sono la mia famiglia e i miei fratelli. Noi tutti formiamo, assieme, un solo popolo” ricorda Sammak.
Un ricordo anche della visita di Giovanni Paolo II a Beirut nel 1997: "Dall’aeroporto alla chiesa intitolata a san Francesco d’Assisi c’era un paese intero in piazza: musulmani e cristiani, indifferentemente, piangevano commossi, avevano bandiere vaticane, le ragazze il velo biancogiallo".
Nel 2010 Benedetto XVI indice il Sinodo per il Medio Oriente e di nuovo invita il libanese, Mohammad Sammak, oltre ai vescovi e ai patriarchi presenti. Prende la parola in uno degli interventi liberi che aveva voluto come metodo Benedetto XVI.




