Roma , venerdì, 5. dicembre, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Tempo di Avvento, tempo mariano alla viglia della grande festa dell’Immacolata. Tempo di preghiere e di meditazioni, nel nome della Madre di Dio. Anche la poesia, nei secoli, ha tratto ispirazione profonda dalla Sua presenza. Poesia e preghiera, strettamente legate, pervase dalla stessa forza, dalla convinzione di rivolgersi alla Madre di tutti, che comprende e accoglie le pene e le suppliche di chi la prega, la invoca.
Biagio Marin, nato a Grado nel 1891 e qui morto nel 1985, ha dedicato una silloge di liriche intitolata “Le litanie de la Madona”, scritte nel dialetto gradese. Sono 48 poesie, commenti poetici alle litanie lauretane – la preghiera mariana che si recita alla fine del Rosario e la loro caratteristica sta nel fatto che ognuna è la ripetizione di un’apostrofe mariana, da Sancta Maria a Regina Pacis.– riproponendo dunque un’antica tradizione di preghiera trasfigurata dalla poesia e nella luce della laguna di Grado. La Madona cantata da Marin è soprattutto Madre, ha le sembianze delle madri di questa terra fra cielo e mare, donne che cullano i propri figli bambini e poi li guardano andar via, per cercare fortuna e il proprio destino lontano, attraverso mari sconosciuti.
I versi forse più conosciuti e di una tale vertiginosa grandezza, anche teologica, sono quelli di Dante. Nel Paradiso san Bernardo rivolge alla Vergine Maria una delle odi più belle che le siano state mai dedicate: “Vergine madre, figlia del tuo figlio,/ umile e alta più che creatura,/termine fisso d’etterno consiglio,/tu se’ colei che l’umana natura/ nobilitasti sì, che ’l suo fattore/non disdegnò di farsi sua fattura./Nel ventre tuo si raccese l’amore,/per lo cui caldo ne l’etterna pace/ così è germinato questo fiore”.
Un salto di secoli e approdiamo nell’Ottocento letterario – non solo italiano – in cui grandeggia la figura di Alessandro Manzoni, che parla di Maria in molte opere. Nei Promessi Sposi Lucia prega spesso e si affida completamente alla Madonna, fino al momento drammatico del voto di Lucia alla Madonna, fatto durante la prigionia nel castello dell'Innominato, è una promessa solenne di castità e rinuncia definitiva al matrimonio con Renzo, in cambio della liberazione dal pericolo mortale, del ritorno a casa sana e salva e della sua salvezza spirituale. Questo voto, pronunciato nel terrore e nella disperazione, rappresenta un ostacolo importante al suo futuro con Renzo, ma verrà poi sciolto da Fra Cristoforo. Nel 1823 Manzoni le dedica una lirica e al suo nome: “Santo nome, in fra i mortali/ quale è il nome che ti avanza?/ tu sei nome di speranza,/tu sei nome di pietà”.
In una delle sue liriche, Paul Verlaine dichiara il suo amore totale e incondizionato solo per la Vergine Maria. La sua figura diventa l'unica fonte di amore, sacrificio e guida. E dire che si era guadagnato la fama si poeta maledetto, simbolo di sregolatezza e di follia.” Io non voglio più pensare che a mia madre Maria,/sede della saggezza e sorgente dei perdoni,/Madre di Francia anche, da cui noi attendiamo/ incrollabilmente l’onore della patria”.





