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Papa Leone XIV: "Giovani, non abbiate paura della chiamata del Signore!"

Messaggio di papa Leone XIV in occasione del X Anniversario della Beatificazione dei Martiri di Chimbote (Perù)

I Beati martiri di Chimbote (Perù) | I Beati martiri di Chimbote (Perù) | Credit Vatican Media I Beati martiri di Chimbote (Perù) | I Beati martiri di Chimbote (Perù) | Credit Vatican Media

Nel decimo anniversario della beatificazione dei martiri di Chimbote - i beati Michal Tomaszek, Zbigniew Strzalkowski e Alessandro Dordi - papa Leone XIV invia un messaggio “ai fratelli e alle sorelle della Chiesa che peregrina a Chimbote”. " Desidero unirmi alla gratitudine della Chiesa in Perù, in Polonia, in Italia e in tanti altri luoghi dove il loro ricordo rimane come incoraggiamento alla fedeltà. Questi tre sacerdoti missionari hanno condivisoro la vita delle loro comunità, celebrando l'Eucaristia e amministrando i sacramenti, organizzando la catechesi e sostenendo la carità in contesti di povertà e di violenza", questo l'incipit del Messaggio. 

 

Uomi che - ricorda papa Leone XIV - furono “assassinati per odio alla fede”. E poi, nel Messaggio, troviamo un breve loro ritratto : "erano tre sacerdoti chiaramente diversi: due giovani frat francescani polacchi e un presbitero diocesano italiano. Portavano con sé lingue, cultura, formazioni, carismi, spiritualità e modi di procedere differenti. Ognuno aveva un modo unico di avvicinarsi alle persone e di vivere il ministero. Ma in Perù questa diversità non generò distanza; al contrario, divenne un contributo". 

 

Diversità che generò comunione: una comunione che rinisce grazie a Cristo. E' la comunione, l'unità il tema portante del Messaggio: " Per questo credo fermamente che le loro vite, così come il loro martirio, possono essere oggi un invito all'unità e alla missione per la Chiesa universale. In un tempo segnato da sensibilità diversa in cui facilmente si cade in dicotomie o dialettiche sterili, i Beati di Chimbote ci ricordano che il Signore è capace di unire ciò che la nostra logica umana tende a separare".  E' l'unione generata anche dal “sangue dei martiri” poiché “non fu versato al servizio di progetti o idee personali, ma come un'unica offerta di amore al Signore e al suo popolo”. Il loro esempio - per papa Leone XIV - è una testimonianza di come sia importante per la Chiesa, oggi, “tornare a Lui con quella fermezza del cuore che non arretra, neanche quando la fedeltà al Vangelo reclama il dono della propria vita”. 

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Le ultime parole del Messaggio sono rivolte ai “giovani del Perù, della Polonia, dell'Italia e del mondo intero”: “La testimonianza dei martiri di Chimbote mostra che la vita dà frutti nella misura in cui si apre alla chiamata di Dio”. Un invito, quello del pontefice, forte, chiaro: "Giovani, non abbiate paura della chiamata del Signore! Sia al sacerdozio, sia alla vita consacrata, o anche alla missione ad gentes, per andare là dove Cristo ancora non è conosciuto". 

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