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Papa Leone XIV: "Oggi sono necessari servitori e discepoli che annuncino la primazia assoluta di Cristo"

Messaggio del Papa inviato ai partecipanti all'incontro di sacerdoti, religiose, religiosi e seminaristi latinoamericani che studiano a Roma

Papa Leone XIV |  | Daniel Ibanez EWTN Papa Leone XIV | | Daniel Ibanez EWTN

Quando Gesù Cristo chiamò i suoi discepoli, quasi invariabilmente usò la parola «seguimi».
In questa breve parola possiamo trovare il proposito più profondo della nostra vita, sia come seminaristi, come sacerdoti o come membri della vita consacrata”. Lo scrive Papa Leone XIV nel messaggio inviato ai partecipanti all'incontro di sacerdoti, religiose, religiosi e seminaristi latinoamericani che studiano a Roma.

“Se rileggiamo i testi evangelici della chiamata – osserva il Papa - la prima cosa che constatiamo è l’assoluta iniziativa del Signore. Allo stesso tempo, il Vangelo ci esorta a prendere coscienza dell’impegno che comporta rispondere a questa vocazione: l’esigenza della primazia assoluta di Dio, l’unico buono; l’esigenza della necessità imperiosa della conoscenza teorica e pratica della legge divina; e l’esigenza del distacco da ogni sicurezza umana, con la conseguente offerta di tutto ciò che siamo e di tutto ciò che possediamo”.

Citando Sant’Ambrogio il Papa rileva che l’ unione “indispensabile con Gesù, lungi dall’allontanarci dal fratello, si traduce in comunione con gli altri. Non camminiamo nella solitudine, siamo parte di una comunità. Non ci uniscono legami di simpatia, interessi condivisi o mutua convenienza, ma l’appartenenza al popolo che il Signore ha acquistato a prezzo del suo Sangue”.

“ Quando nel corso della vita il nostro sguardo si offusca, come accadde a Pietro, nel mezzo della notte o attraverso le tempeste – aggiunge Leone XIV - sarà la voce di Gesù a sostenerci con amorevole pazienza. Il Signore conosce la nostra fragilità e che, molte volte, non è la croce che ci viene imposta, ma il nostro stesso egoismo, a diventare causa di inciampo nel nostro desiderio di seguirlo”.

“Oggi più che mai – esorta Papa Leone - sono necessari servitori e discepoli che annuncino la primazia assoluta di Cristo e che abbiano il timbro della sua voce molto chiaro negli orecchi e nel cuore. Questa conoscenza teorica e pratica della Legge divina si raggiunge anzitutto grazie alla lettura delle Sacre Scritture, meditate nel silenzio della preghiera profonda, alla riverente accoglienza della voce dei legittimi pastori e allo studio attento dei molti tesori di sapienza che la Chiesa ci offre. In mezzo alle gioie e in mezzo alle difficoltà, il nostro motto deve essere: se Cristo è passato di lì, anche a noi spetta vivere ciò che Egli ha vissuto. Non dobbiamo attaccarci agli applausi, perché il loro eco dura poco; né è sano rimanere solo nel ricordo del giorno di crisi o dei tempi di amara delusione. Guardiamo piuttosto al fatto che tutto ciò fa parte della nostra formazione e diciamo: se Dio lo ha voluto per me, anch’io lo voglio”.

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