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La vita è sacra. Festa della Santa Famiglia

Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina

Giorgione (1478-1510), Sacra Famiglia, 1500 (National Gallery of Art, Washington DC) | Giorgione (1478-1510), Sacra Famiglia, 1500 (National Gallery of Art, Washington DC) | Credit pd Giorgione (1478-1510), Sacra Famiglia, 1500 (National Gallery of Art, Washington DC) | Giorgione (1478-1510), Sacra Famiglia, 1500 (National Gallery of Art, Washington DC) | Credit pd

Il Vangelo di questa domenica ci racconta un episodio drammatico e insieme profondamente umano: la Santa Famiglia in fuga verso l’Egitto. Dopo la gioia del Natale ecco la prova e la sofferenza. Erode vuole uccidere Gesù, il Bambino che porta al mondo l’amore di Dio e la speranza. Di fronte a questa minaccia, Giuseppe obbedisce senza esitazione all’angelo: prende Maria e Gesù e fugge, proteggendo con coraggio la vita che gli è stata affidata.

Nel modo di agire di Giuseppe e di Maria emerge subito un chiaro insegnamento: la vita è sacra e va difesa sempre con determinazione e senso di responsabilità. Giuseppe e Maria affrontano paure, incertezze e probabilmente  notti insonni, eppure il loro amore e la consapevolezza del dono affidato alle loro mani li spingono a compiere scelte coraggiose. Questa pagina del Vangelo ci lancia un richiamo chiaro e profondo: prendersi cura della vita  significa custodire il futuro del mondo, proteggere la bellezza della famiglia e contribuire a rendere la società più umana e accogliente. Perchè dove la vita è difesa, fiorisce la speranza; dove la vita è accolta, l’umanità ritrova il suo volto più vero.

Proprio per questo, in questa domenica, si celebra la Giornata Nazionale per la Vita, un momento per riflettere, pregare e agire a favore dei bambini che stanno per nascere. È un invito a non restare indifferenti, a non voltare lo sguardo altrove, ma a scegliere con coraggio la parte della vita. Alla luce di quanto detto, diventa naturale guardare a ciò che accade quando la vita nascente non viene protetta. Le conseguenze non sono astratte né lontane: toccano in profondità il mondo, la famiglia e il cuore stesso della società

La vita nascente non protetta tocca, innanzitutto per il futuro del mondo: Ogni bambino privato della possibilità di nascere rappresenta una perdita irreparabile. Non è soltanto una vita in meno: è un talento che non fiorirà, un amore che non potrà essere donato, una voce che non entrerà nella storia. Il mondo diventa più povero, meno creativo, meno capace di generare relazioni e nuove idee. Ogni vita negata priva l’umanità di una presenza unica e irripetibile, di un volto che nessuno potrà mai sostituire. 

Poi la famiglia: La vita nascente è il cuore di ogni famiglia, il ponte tra passato, presente e futuro. Non accogliere un bambino significa ferire profondamente non solo chi non nasce, ma anche chi resta: i genitori, i fratelli, l’intero nucleo familiare. Le scelte che negano la vita lasciano cicatrici silenziose, segnano affetti, generano rimpianti e una sofferenza che spesso si porta dentro per tutta la vita. La famiglia perde la possibilità di crescere nell’amore e nella responsabilità, di essere laboratorio concreto di speranza.

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Infine, la società: Una cultura che non difende la vita nascente finisce per indebolire il proprio tessuto morale e sociale. Quando la vita dei più deboli viene considerata opzionale, subordinata ad altri interessi, si smarrisce il senso del valore dell’esistenza, si affievolisce la responsabilità reciproca, cresce l’indifferenza verso chi soffre e verso chi non ha voce per difendersi. Si costruisce, così, una società in cui l’egoismo e il calcolo prendono il posto dell’accoglienza e della cura reciproca. 

Ma c’è un’altra verità, spesso trascurata che non possiamo dimenticare: difendere la vita nascente non significa solo proteggerla fisicamente, ma custodire qualcosa di più grande. Significa difendere la speranza, riconoscere la dignità di ogni persona e preservare la bellezza stessa del mondo. Ogni bambino che nasce porta con sé una promessa: ci ricorda che la vita può vincere sul dolore, che l’amore è più forte  perfino sulla morte, e che l’umanità è ancora capace di stupirsi, gioire e rinascere.

E ricordiamo sempre: anche un solo bambino accolto e protetto è motivo di speranza. Ogni vita che nasce è una luce accesa nel mondo, una promessa di futuro, un segno concreto che il bene, l’amore e la dignità non saranno mai cancellati. Fratelli e sorelle, siamo chiamati a essere testimoni di questa speranza: a difendere la vita, a sostenere le famiglie, a costruire una società che accolga con gioia ogni nuova nascita. Affidiamoci alla Santa Famiglia di Nazaret. Chiediamo a Dio di donarci la forza e il coraggio per custodire la vita nascente, proteggerla da ogni pericolo e contribuire a costruire una cultura in cui ogni bambino, ogni essere umano, sia riconosciuto come un dono unico, prezioso e irripetibile.

 

 

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