"Voi atleti avete una missione da compiere: poter essere, per quanti vi ammirano, validi modelli da imitare. E anche voi, dirigenti, allenatori e operatori sportivi, siete chiamati a dare buona testimonianza di valori umani, maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida". Con queste parole il Papa si è rivolto alla Federazione Italiana Tennis, ricevuta stamane in udienza in Vaticano. Anche la Chiesa "si interessa di sport perchè le sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide sulla formazione della persona, sulle relazioni, sulla spiritualità".

Citando San Paolo, Papa Bergoglio ha invitato i tennisti a giocare la "sfida del dare un significato ultimo alla vita stessa". Mettetevi in gioco - ha aggiunto - non solo nello sport come già fate e con ottimi risultati, ma nella vita, alla ricerca del bene, del vero bene, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettetevi in gioco con gli altri e con Dio, dando il meglio di voi stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre. Mettete i vostri talenti al servizio dell’incontro tra le persone, dell’amicizia, dell’inclusione".

Da Francesco un monito e allo stesso tempo un appello: "Il vostro - ha sottolineato il Papa - è uno sport molto competitivo, ma la pressione di voler conseguire risultati significativi non deve mai spingere a imboccare scorciatoie come avviene nel caso del doping. Come è brutta e sterile quella vittoria che viene ottenuta barando sulle regole e ingannando gli altri".