E’ opportuno nello sport e nella vita “ dosare bene il rischio e la prudenza. Il rischio dev’essere sempre proporzionato e accompagnato. Il ragazzo deve sentirsi libero e nello stesso tempo non abbandonato. I genitori o gli educatori che, per proteggere il bambino, gli fanno evitare ogni imprevisto, oppure gli risolvono tutti i problemi, non lo fanno crescere. Questa non è prudenza, ma misto di paura della realtà e di egoismo possessivo nei confronti del bambino”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti al primo Simposio internazionale di Tennis e Padel.
"Sport, musica e condivisione nella seconda edizione della Giornata diocesana del gioco e dello sport, organizzata da due Uffici della diocesi di Roma, quello per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport e quello per la pastorale giovanile, con la collaborazione di tante realtà associative impegnate con i ragazzi: dal Csi all’Us Acli, dall’Azione cattolica al Cor". Così viene presentata la giornata diocesana del gioco e dello sport dal Vicariato di Roma.
Bisogna vivere lo sport con passione. “Se c’è questo atteggiamento la competizione è sana; altrimenti, se prevalgono gli interessi di vario tipo, la competizione si guasta, a volte può addirittura corrompersi. L'amatorialità è chiave nello sport”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i membri dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Sport in Vaticano”.
"Lo sport deve essere sempre a servizio della persona e della società, non di interessi o logiche di potere". Papa Francesco con queste parole riceve in Udienza, nel Palazzo Apostolico, i Membri della Federazione Italiana Pallavolo, atlete e atleti delle nazionali italiane di pallavolo, maschili e femminili, maggiori e giovanili.
Don Matteo Baraldi, per anni animatore dell’oratorio di ‘San Francesco al Fopponino’ ed ora parroco alla parrocchia di ‘Gesù Buon Pastore’ a Milano, è cintura nera di judo, terzo dan
"Uno sport che sia per tutti, che sia “coeso”, “accessibile” e “a misura di ogni persona”" questo lo scopo del Convegno Internazionale
In Vaticano il Papa riceve in Udienza i partecipanti alla partita amichevole di calcio “Fratelli tutti”, prevista per domani, domenica 21 novembre, tra la “World Rom Organization” e la “Squadra del Papa – Fratelli tutti”, organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura.
"Nella memoria della vostra storia è ancora vivo il ricordo di una partita giocata nel 1955 in Piazza San Pietro, davanti a Papa Pio XII; e anche negli anni a seguire, la relazione tra la Chiesa e il mondo dello sport è stata sempre coltivata nella consapevolezza che entrambi, in modi diversi, sono a servizio della crescita integrale della persona e possono offrire un prezioso contributo alla nostra società". Con queste parole Papa Francesco accoglie in Vaticano la Delegazione della Federazione Italiana Pallacanestro in occasione del centenario della nascita della Federazione.
“La più grande sconfitta per uno sportivo è lavorare, giocare da solo”.
“Io sempre dico che nello sport sono importanti due atteggiamenti. Primo, l’équipe: sempre lavorare in équipe, non da soli. Se non c’è l’équipe, non c’è il vero sport. Lo spirito dell’équipe. Invece, coloro che vogliono fare da soli, alla fine non fanno nulla o cercano la propria immagine, e danneggiano l’équipe”. Lo ha ribadito stamane il Papa nel breve saluto alla squadra di pallanuoto di Genova ricevuta in udienza
"Non basta sognare il successo, occorre svegliarsi e lavorare sodo. È per questo che lo sport è pieno di gente che, col sudore della fronte, ha battuto chi era nato con il talento in tasca. I poveri hanno sete di riscatto: offri loro un libro, un paio di scarpette, una palla e si mostrano capaci di gesta impensabili. La fame, quella vera, è la motivazione più formidabile per il cuore: è mostrare al mondo di valere, è cogliere l’unica occasione che ti danno e giocartela".
"Oggi desidero ringraziare tanti atleti di vari Paesi, che hanno offerto vari oggetti sportivi per l’asta solidale. Mi ha fatto molto piacere sapere che alcuni atleti hanno anche aperto la porta della loro casa per la gioia di un incontro diretto. L’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport". Con queste parole Papa Francesco accoglie in Udienza alcuni partecipanti all’iniziativa sportiva solidale We Run Together.
C'è un nuovo volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, con il patrocinio di Athletica Vaticana e si chiama "Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport". Una sorta di “manuale” che suggerisce la possibilità di vivere lo sport – ma anche la vita stessa – secondo le indicazioni concrete di un coach d'eccezione: Papa Francesco.
Ieri mattina il Papa, al termine dell'Udienza Generale, ha ricevuto nella Biblioteca privata del Palazzo Apostolico una piccola rappresentanza di atleti che avrebbero partecipato al Meeting internazionale “We Run Together – Simul Currebant” organizzato da Athletica Vaticana.
“La presenza delle associazioni sportive nella società non è solo funzionale a organizzare l’attività sportiva. Esse sono chiamate anche a favorire una mentalità che, attraverso lo sport, promuova lo sviluppo integrale della persona umana e l’amicizia sociale”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in Udienza i rappresentanti della Federazione Ginnastica d’Italia.
"Tutti gli sport sono causa ed espressione di gioia. E questo è vero anche per chi pratica il pattinaggio. Esso offre un’esperienza esaltante di vita e libertà di movimento, insieme a un allenamento di disciplina, lavoro di squadra e ricerca dell’eccellenza personale". Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza la Federazione Internazionale di Pattinaggio.
“Oggi ricorre la VI Giornata Mondiale dello Sport per la Pace e lo Sviluppo, indetta dalle Nazioni Unite. Lo sport è un linguaggio universale, che abbraccia tutti i popoli e contribuisce a superare i conflitti e a unire le persone”. È questo l’appello di Papa Francesco in favore dello sport.
“Il rapporto tra Chiesa e sport ha una lunga storia e, nel tempo, si è sempre più consolidato. Lo sport può rivelarsi di grande aiuto per la crescita umana di ogni persona perché stimola a dare il meglio di sé, in vista del raggiungimento di una determinata meta; perché educa alla costanza, al sacrificio e alla rinuncia. La pratica di uno sport poi insegna a non scoraggiarsi e a ricominciare con determinazione, dopo una sconfitta o dopo un infortunio. Non di rado diventa l’occasione per esprimere con entusiasmo la gioia di vivere e la giusta soddisfazione per aver raggiunto un traguardo”. Lo ha ricordato stamane il Papa ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso Annuale dell’Unione Ciclistica Europea.
Il rapporto tra Chiesa, giovani e sport è il tema affrontato ieri dal Vescovo Marian Florczyk, delegato della Conferenza Episcopale Polacca per lo sport durante i lavori della II Congregazione Generale della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
“La Chiesa considera l’attività sportiva, praticata nel pieno rispetto delle regole, un valido strumento educativo specialmente per le giovani generazioni. Il fenomeno sportivo, infatti, stimola a un sano superamento di sé stessi e dei propri egoismi, allena allo spirito di sacrificio e, se ben praticato, suscita la lealtà nei rapporti interpersonali, l’amicizia, il rispetto delle regole”. E’ il pensiero di Papa Francesco rivolto ad una Delegazione dei motociclisti che prenderanno parte al prossimo Gran Premio Octo di San Marino e della Riviera di Rimini.