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Papa Francesco, una beatificazione equipollente tra i 16 nuovi beati

Piazza San Pietro | Piazza San Pietro durante la celebrazione di alcune canonizzazioni | Archivio ACI Group Piazza San Pietro | Piazza San Pietro durante la celebrazione di alcune canonizzazioni | Archivio ACI Group

Michal Giedojc (1420 – 1485) proveniva da una famiglia principesca lituana, e sin dalla gioventù era noto per gli studi di meccanica che metteva a frutto per creare macchinari per portare l’Eucarestia agli ammalati. Laico professo agostiniano, venerato da tempo come un santo per una serie di miracoli e guarigioni avvenute dopo la sua morte, la causa di beatificazione si è aperta nel 1521, poi chiusa da Urbano VII, poi riaperta nel XX secolo, e nel 2001 è riaperto il processo di beatificazione. Ieri, Papa Francesco lo ha dichiarato beato secondo la formula della “beatificazione equipollente”.

È la principale novità della lista di 16 nuovi beati che Papa Francesco ha approvato nell’udienza del 7 novembre con il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Si legge nel comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che “il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto delle virtù eroiche e sulla conferma del culto da tempo immemorabile (beatificazione equipollente) del Servo di Dio Michele Giedojc”. Si è estesa così anche alla beatificazione la procedura della canonizzazione equipollente.

Con la canonizzazione equipollente, il Papa estende alla Chiesa universale, con un semplice decreto, un culto attestato e riconosciuto da molto tempo, riguardante un cristiano le cui virtù o il cui martirio sono generalmente riconosciuti e avente un'ininterrotta fama di prodigi, senza ulteriori indagini e senza attendere il verificarsi di un miracolo specifico. Lo stesso avviene ora per la beatificazione, che è un culto “locale”.

Chi sono gli altri sedici prossimi beati?

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Edvige Carboni (1880 – 1952), ebbe visioni mistiche già in tenera età, e già a cinque anni fece voto di castità. Ne è stato approvato il miracolo.

Come è stato approvato il miracolo ricnosciuto all’intercessione di Benedetta Bianchi Porro (1936 – 1964), morta a soli 27 anni di neurofibromatosi, che ha vissuto una vita santa ed i cui scritti furono curati per la prima volta da David Maria Turoldo.

Quindi, continua la schiera dei martiri della Guerra Civile Spagnola: sono dichiarati martiri Angelo Cuartas Cristobal e 8 compagni, alunni del seminario di Oviedo, uccisi tra il 1934 e il 1937; e Mariano Mullerat i Soldevila (1897 – 1936) anche lui ucciso in odio alla fede a El Pla.

È riconosciuto il martirio anche di Giacomo Alfredo Miller, professo dell’Istituto dei Fratelli delle Storie cristiane, assassinato in Guatemala come molti altri sacerdoti in quel periodo: lavorava per la promozione sociale degli indigeni.

Sono riconosciute anche la virtù eroiche di Giovanni Jacono, (1873 – 1957) che fu vescovo di Caltanissetta; Alfredo Maria Obvar (1889 – 1978), filippino, primo vescovo di Lucena..

Quindi, saranno beati anche Giovanni Ciresola (1902 – 1987), sacerdote fondatore della Congregazione delle Povere Ancelle; e don Luigi Bosio, anche lui sacerdote (1909 – 1994).

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Infine, sono riconosciute le virtù eroiche Di Luigi Maria Raineri (1895 – 1918), Chierico professo della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, Barnabiti; di Raffaella della Passione (al secolo: Raffaella Veintemilla Villacís, 1836 – 1918); di Maria Antonia di Gesù (al secolo: Maria Antonia Pereira y Andrade), Monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi (1700 – 1760); di Arcangela Badosa Cuatrecasas, Religiosa professa della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (1878 – 1918); di Maria Addolorata del Sacro Costato (al secolo: Maria Luciani), Religiosa professa della Congregazione delle Suore della Passione di Gesù Cristo (1920 – 1954); di Lodovico Coccapani, Laico, dell’Ordine Francescano Secolare (1849 – 1931).