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A 43 anni dalla legalizzazione dell'aborto in Italia ecco chi lavora per la vita

La Comunità Papa Giovanni XXIII fornisce i dati, raddoppiate le richieste di aiuto

Prevenzione degli aborti  |  | Comunità Papa Giovanni XXIII Prevenzione degli aborti | | Comunità Papa Giovanni XXIII

Un ben triste anniversario da ricordare quello del 22 maggio di 43 anni fa quando veniva istituita la legge 194 che legalizzava l’aborto in Italia. 

La Comunità di don Oreste Benzi, la Comunità Papa Giovanni XXII ricorda che solo nel 2020 sono state 1.498 le mamme che hanno contattato il Servizio Vita della Comunità per richiedere un aiuto o un accompagnamento perché stavano vivendo una gravidanza difficile.

La Comunità Papa Giovanni XXIII, è una delle tante che lavora a sostegno della vita ed ha attivo un numero verde 800.035036 ed un numero whatsapp 342.7457666 per le maternità difficili. Complice la pandemia, che teneva le persone chiuse in casa, il numero dei contatti è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente.

Le nostre volontarie offrono una relazione di sostegno e valorizzante. Da una telefonata o un messaggio possono nascere ore di dialogo al telefono o in chat, in cui si offrono ascolto, comprensione, rassicurazioni, spunti di riflessione. Si parte dall'aiutare queste donne a dare un significato pieno alla loro vita e le si aiuta a scoprire il dono prezioso che hanno dentro di sé, anche se stanno attraversando un momento di difficoltà e confusione. Un prezioso rinforzo viene anche da altre donne che in passato hanno attraversato esperienze simili e che si sono rese disponibili a portare la propria testimonianza”, commenta Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Al dialogo segue la progettazione condivisa di possibili strade per risolvere i problemi. Tante volte questo comporta un lavoro ulteriore per gli operatori: dialogo col compagno, coi genitori, contatti coi servizi sociali, con associazioni di volontariato sul territorio, con avvocati, con medici.

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Questa vicinanza concreta fa sentire alla mamma di non essere da sola, che qualcuno crede in lei e nel suo bambino. Qui può avvenire il miracolo dell’aprirsi alla vita — continua Ramonda —. Tanti pensano ad erogare aiuti economici. In realtà la cosa più importante è creare spazi per accogliere le donne, ascoltarle, valorizzare il bimbo che vive in loro”.

La cura del bambino fin dal concepimento misura il grado di maturità di un popolo e lo risana, diceva il nostro fondatore don Oreste Benzi. La solidarietà con le mamme ed i bambini è fondamentale per costruire una società migliore”, conclude Ramonda.