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Ad Einsiedeln, "Tutti sono benvenuti": il pellegrinaggio degli africani in Svizzera

L'immagine della Madonna nera di Einsiedeln |  | Abbazia di Einsiedeln
L'immagine della Madonna nera di Einsiedeln | | Abbazia di Einsiedeln
La chiesa abbaziale di Einsiedeln |  | Abbazia di Einsiedeln
La chiesa abbaziale di Einsiedeln | | Abbazia di Einsiedeln
Un momento della liturgia monastica |  | AA
Un momento della liturgia monastica | | AA
La biblioteca di Einsiedeln |  | AA
La biblioteca di Einsiedeln | | AA
Un manoscritto della biblioteca monastica |  | AA
Un manoscritto della biblioteca monastica | | AA

“Avanzate nella peregrinazione della fede come fece Maria. Aprite come lei il vostro cuore interamente alle cose del Signore...Non è forse permeato questo santuario di Maria dal desiderio ardente di innumerevoli pellegrinaggi per l’esperienza della presenza di Dio in questo mondo?”

Così Giovanni Paolo II il 15 giugno del 1984 salutava i pellegrinaggi a alla 'Madonna Nera' di Einsiedeln, l’ Abbazia benedettina svizzera che ogni anno accoglie fedeli da tutto il mondo. Tra i pellegrinaggi organizzati forse quello più interessante è l’appuntamento per i pellegrini dei paesi africani. Il 26 agosto arriveranno nella cittadina nel cuore delle Alpi 350 fedeli di diversi paesi africani per la settima edizione del Pellegrinaggio alla 'Madonna Nera'.“Tutti sono benvenuti!” è il tema del 2017.

L’appuntamento è alle 10.30 nella piazza davanti all’ Abbazia, e si parte con la Via Crucis animata da canti liturgici tipicamente africani, poi alle ore 12.30, Markus Büchel, vescovo di San Gallo e presidente della Conferenza episcopale svizzera, presiederà la Santa Messa nella Chiesa dell’Abbazia.

Una occasione per  gli africani residenti in Svizzera di esprimere la fede secondo le loro tradizioni, ma anche di pregare per insieme per il loro Paese di adozione, ma anche un modo per rendere il mondo consapevole del fatto che in Svizzera sono presenti cristiani provenienti dall’Africa.

Einsiedeln è una cittadina nel cantone Svitto che vive intorno al Santuario nato dalla presenza dell’eremita Meinardo. La storia dell’abbazia risale al 934 quando una comunità monastica fu fondata nel stesso luogo dove l'eremita San Meinrado morì martire nel 861. La Cappellina  costruita sulla cella di San Meinrado, nella quale si

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venera la statua della Vergine, donatagli dalla badessa Ildegarda di Zurigo, al custodita al centro della grande e barocca chiesa abbaziale.

La statua che oggi venerano i pellegrini è una copia dell’originale che è andata distrutta in un incendio a fine ‘400. Ma l’immagine di Maria in legno di tiglio e annerita dal fumo delle candele e poi diponta di nero, è veneratissima anche nella secolarizzata Svizzera e in molte parti del mondo

durante la Rivoluzione francese, è stata in seguito dipinta di nero.  Come molte immagini sacre viene “vestita” a seconda dei tempi liturgici.

L’Abbazia attuale è barocca con un complesso con biblioteca e centro culturale fondamentale per tutta la regione. Il complesso abbaziale comprende, oltre agli spazi abitativi per i monaci, una scuola abbaziale, dieci officine, una cantina per il vino prodotto nell'abbazia e stalle per i cavalli dell'allevamento interno. 

Ogni anno quasi un milione di persone provenienti da tutto il mondo visitano il santuario di Nostra Signora di Einsiedeln come destinazione unica, come parte di un giro della Svizzera o come tappa di un lungo viaggio per Roma, Lourdes o Fatima.