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Benedetto XV, il concistoro del 1919: il primo dopo la Grande Guerra

Benedetto XV decise per la assegnazione della porpora a sei presuli: tre italiani, uno spagnolo e due polacchi

Papa Benedetto XV |  | Catalogo Generale dei Beni Culturali Papa Benedetto XV | | Catalogo Generale dei Beni Culturali

Il primo concistoro dopo la fine della Prima Guerra Mondiale - ed il terzo del suo pontificato - Papa Benedetto XV lo indisse per il 15 dicembre 1919, poco più di un anno dopo la fine della "inutile strage".

Benedetto XV decise per la assegnazione della porpora a sei presuli: tre italiani, uno spagnolo e due polacchi.

Gli italiani avevano provenienze diverse: un residenziale, un curiale e un diplomatico. Nello specifico i prescelti dal Papa erano il Patriarca di Gerusalemme dei Latini Filippo Camassei, incarico che lasciò contestualmente alla elevazione al cardinalato; il Vice-Camerlengo di Santa Romana Chiesa Augusto Silj, successivamente nominato Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ed il Nunzio Apostolico in Austria Teodoro Valfrè di Bonzo, poi chiamato in Vaticano come Prefetto della Congregazione per i Religiosi.

Il presule spagnolo annoverato da Benedetto XV nel Sacro Collegio fu Juan Soldevilla y Romero, Arcivescovo metropolita di Saragozza.

Infine i due polacchi: il primo era Aleksander Kakowski, Arcivescovo metropolita di Varsavia, la cui creazione cardinalizia era stata anticipata personalmente all'interessato dallo stesso Pontefice ed Edmund Dalbor, Arcivescovo metropolita di Gniezno-Poznań.

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