Alla Cop 25 di Madrid, la Conferenza sul Clima organizzata dalle Nazioni Unite dal 2 al 13 dicembre, verrà ancora una volta evidenziato come il pianeta si trovi dinanzi ad un bivio, chiamato a rispondere cioè entro i prossimi trent’anni a delle problematiche ambientali ormai improrogabili. Anche Papa Francesco ha voluto dire la sua, tramite un messaggio letto all’apertura dei lavori dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.

Per il Papa "dobbiamo ammettere che questa consapevolezza" di "lavorare insieme costruendo la nostra casa comune"  è ancora piuttosto debole, incapace di rispondere adeguatamente "a questo forte senso di urgenza per un'azione rapida richiesta dai dati scientifici a nostra disposizione". Per il Pontefice gli studi finora fatti "dimostrano che gli attuali impegni assunti dagli Stati per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici sono ben lontani da quelli effettivamente necessari per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall'accordo di Parigi. Dimostrano quanto sono lontane le parole da azioni concrete!".
"In questa prospettiva - dice Papa Francesco nel messaggio - dobbiamo chiederci seriamente se esiste la volontà politica di trovare con onestà, responsabilità e coraggio, le risorse per mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, nonché per aiutare i più poveri e le popolazioni più vulnerabili".

Francesco conclude: "Siamo di fronte a una sfida della civiltà a favore del bene comune e di un cambiamento di prospettiva che pone questa la dignità al centro della nostra azione".