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Cardinale Parolin: “Urgente trovare norme etiche per le moderne attività finanziarie”

Cardinale Parolin, Palazzo della cancelleria | Il Cardinale Parolin parla alla conclusione del conferimento del premio Cardinale Parolin, Palazzo della cancelleria | Il Cardinale Parolin parla alla conclusione del conferimento del premio "Economia e Società", Palazzo della Cancelleria | AG / ACI Group

È “una necessità urgente trovare norme etiche per le moderne attività finanziarie”, magari guardando proprio a San Tommaso d’Aquino per trovare nuovi indirizzi per le finanze, andando verso una economia più umana. Lo dice il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, concludendo la cerimonia di conferimento del “Premio Internazionale Economia e Società”.

Il premio è conferito ogni due anni dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, e quest’ anno è stato appannaggio di Mary L. Hirschfeld, con il volume “Aquinas and the Market. Towards a Human economy”. Il testo, che ha vinto su oltre 45 partecipanti, utilizza il pensiero di Tommaso d’Aquino per analizzare il mondo economico attuale e allo stesso tempo guardare al futuro.

Il Cardinale Parolin delinea la sua riflessione su tre punti.

Il primo riguarda la teoria della scelta razionale dell’economia neoclassica, e in particolare la tesi della “ricaduta favorevole” che presuppone che ogni crescita economica possa produrre maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. Papa Francesco contesta questa teoria nella Evangelii Gaudium, in particolare sottolineando la “mancanza di un orientamento antropologico” all’economia di oggi.

Anche il testo premiato mette in evidenza “il rischio delle teorizzazioni economiche di promuovere un riduzionismo antropologico e lo contrappone alla concezione di uomo dell’Aquinate”.

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Il Cardinale Parolin sottolinea che “il Papa, e con lui tutta la Dottrina Sociale della Chiesa, parte da un concetto integrale di uomo, la cui felicità si realizza non nelle opzioni di consumo, ma nell’effettiva apertura e nella condivisione con gli altri e nel vero amore di Dio”.

Uno dei problemi che nascono da questo deficit antropologico è una “eccessiva valorizzazione degli interessi dei singoli, per non dire dei loro comportamenti egoistici, che risulterebbero trasformati dal mercato in senso positivo”.

Certo, la massimizzazione del beneficio è una analisi di successo, ma “tende ad eliminare dal pensiero politico ogni considerazione aliena ad una efficienza teorica del mercato”. Una visione che contrasta con la visione tomistica dell’uomo e della società.

Si era qui al secondo punto, che è la relazione con il denaro, di cui è accettato “pacificamente il predominio su di noi e sulle nostre società”, creando nuovi idoli.

Anche qui – nota il Cardinale Parolin – Tommaso d’Aquino può venire in aiuto, perché questi distingue “tra la vera felicità e la vita buona e la falsa speranza di una felicità consistente nell’avere sempre più beni materiali”.

Contro la logica della massimizzazione del profitto – nota il Segretario di Stato vaticano – si era schierato anche Papa Francesco nella Laudato Si.

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Ma come delineare allora la società? Per Tommaso d’Aquino “una azione politica e economica armonica, che promuova il raggiungimento dei fini dell’uomo ovvero, detto in termini più attuali, il suo sviluppo umano integrale, richiama l’agire prudente dei cittadini e dei governanti”.

Ma il rapporto tra cittadini ed economia “è mediato sempre dalla prudenza politica, o, purtroppo, dall’imprudenza politica” ed è per questo che sembra necessario “trovare norme etiche per le moderne attività finanziarie, la cui comprensione e gestione esige specifiche competenze tecniche”.

Per farlo, c’è bisogno di un dialogo tra teologia ed economia, considerando che alcune conclusioni sono comuni ad Aristotele e ad Amartya Sen. Un dialogo da cui non può prescindere Tommaso d’Aquino.

Il segretario di Stato vaticano conclude che “lo studio dei rapporti tra il pensiero del Dottore Angelico e il moderno pensiero economico, così ben sviluppato dall’opera premiata, potrebbe perciò diventare un fecondo campo di dialogo interreligioso e culturale, nonché di influsso comune delle varie religioni sulla realtà sociale”.