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Civiltà Cattolica fa 170 anni. Papa Francesco: “Combattete l’odio e il pregiudizio”

Con una nota scritta a mano, di poche righe, Papa Francesco ringrazia la rivista dei gesuiti e chiede loro di accettare le sfide del tempo presente

Papa Francesco e padre Spadaro | Papa Francesco e padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica | FB Antonio Spadaro Papa Francesco e padre Spadaro | Papa Francesco e padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica | FB Antonio Spadaro

Si cominciano a preparare i festeggiamenti per i 170 anni di vita de “La Civiltà Cattolica”, e Papa Francesco ha inviato un “chirografo” (una nota personale) scritta a mano per fare gli auguri alla rivista e indicare la strada. E la linea guida di Papa Francesco è quella di andare alle frontiere e trovare risposte audaci.

“Fate discernimento sui linguaggi – scrive il Papa – combattete l’odio, la meschinità e il pregiudizio. E soprattutto non accontentatevi di fare proposte di rammendo o di sintesi astratta: accettate invece la sfida delle inquietudini straripanti del tempo presente, nel quale Dio è sempre all’opera”.

Nel messaggio, Papa Francesco ricorda che fu il beato Pio IX a chiedere alla Compagnia di Gesù di fondare “La Civiltà Cattolica”, che da allora “accompagna fedelmente il Papa”. Il Papa chiede quindi al “collegio degli scrittori” che anima la rivista, e che è stato arricchito con una componente internazionale su impulso dello stesso Papa, di continuare “a vivere la dinamica tra vita e pensiero con occhi che ascoltano, sapendo che la ‘civiltà cattolica’ è quella del buon samaritano”.

L’augurio di Papa Francesco è quello di essere “creativi in Dio, esplorando nuove strade, anche grazie al nuovo respiro internazionale che anima la rivista: si sentono salire dalle pagine le voci di tante frontiere che si ascoltano”.

La Civiltà Cattolica è stata fondata a Napoli nel 1850, frutto di un autentico progetto nato all’interno della Compagnia del Gesù e appoggiato dalla Santa Sede. Quest’ultima voleva una voce ufficiosa, ma autorevole da cui far risuonare il punto di vista della Chiesa di fronte alla rivoluzione nazionalista che andava a sconvolgere gli Stati Europei e di fronte alle ideologie che mettevano in secondo piano la visione religiosa del mondo, come il razionalismo illuministico o il marxismo. Fu Pio IX, in particolare, al tempo esiliato a Gaeta, a spingere per la pubblicazione e persino ad anticipare le spese per il primo numero.

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La rivista è sempre rimasta di carattere quindicinale, ha sempre mantenuto lo stesso formato (236 x 161 millimetri) e la stessa grafica, e ha sempre attuato il principio ignaziano dell’agere contra, che viene proprio dagli Esercizi Spirituali del fondatore della Compagnia del Gesù.

La Civiltà Cattolica ha un rapporto peculiare con la Santa Sede, tanto che il fascicolo della rivista, ancora in bozze, viene inviato alla Segreteria di Stato per l’approvazione definitiva. Il giudizio si basa su tre punti: la conformità degli articoli della rivista con l’insegnamento della Chiesa su fede e morale; la conformità o non sostanziale difformità con gli indirizzi della Santa Sede sugli Stati; l’opportunità di pubblicare alcuni articoli. Le eventuali osservazioni vengono comunicate al direttore della Civiltà Cattolica in udienza in Segreteria di Stato il lunedì che precede il primo e il terzo sabato del mese in cui la rivista è pubblicata.