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Concistoro, in che modo Papa Francesco ridisegna la geografia del Sacro Collegio?

Sale la pattuglia italiana, ma esclusa il resto d'Europa. Asia e Americhe avanti di 5 unità

Papa Francesco durante un concistoro |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco durante un concistoro | | Daniel Ibanez CNA

Con il concistoro che Papa Francesco presiederà il prossimo 28 novembre – il settimo del pontificato – si ridisegna ancora una volta la geografia del Sacro Collegio in vista del prossimo futuro conclave. Il 28 novembre il Sacro Collegio, con le nuove 13 berrette rosse, risulterà composto da 232 porporati, di cui 128 elettori e 104 ultraottantenni.

La pattuglia italiana è la più consistente: 6 le berrette che saranno assegnate dal Papa. 3 a elettori – Semeraro, Lojudice e Gambetti – e a 3 ultraottantenni – Cantalamessa, Tomasi e Feroci.

Dal resto d’Europa arriva solo il curiale maltese Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

Dalle Americhe figura l’afroamericano Arcivescovo di Washington Wilton Gregory; il cileno – ma spagnolo di nascita – Celestino Aos Braco, Arcivescovi di Santiago del Cile; l’ultraottantenne messicano Felipe Arizmendi Esquivel, Vescovo emerito di San Cristobal de las Casas.

Dall’Africa ecco il ruandese Arcivescovo di Kigali Antoine Kambanda, primo porporato nella storia del Ruanda.

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Infine a rappresentare l’Asia vi sono gli elettori Jose Fuerte Advincula, Arcivescovo di Capiz (Filippine), e Cornelius Sim, Vicario Apostolico del Brunei.

Con questo concistoro i cardinali italiani diventano 48, 22 elettori e 26 non elettori. Complessivamente gli europei con diritto di voto in conclave passano da 50 a 54.

I cardinali elettori del Nord America passano restano 16 poiché il Cardinale Wuerl – Arcivescovo emerito di Washington – compirà 80 anni il mese prossimo, quelli del Sud America da 13 a 14.

Gli elettori asiatici diventano 16 rispetto ai 14 finora presenti nel Sacro Collegio. I cardinali con diritto di voto in conclave africani passano infine da 16 a 17.

Il Papa continua a sorprendere nelle sue scelte, designando pastori di sede non tradizionalmente cardinalizie: era successo in passato con Agrigento, Bangui, Tonga… è il caso oggi di Siena, in Italia, o Capiz, nelle Filippine. Restano esclusi – ad oggi – da un futuro conclave Milano, Venezia, Genova, ma anche – ad esempio – Parigi. C’è da dire però che gli emeriti Scola, Bagnasco e Vingt-Trois sono ancora elettori avendo meno di 80 anni.

Una curiosità: nessun cardinale francese è Arcivescovo residenziale in carica: tutti i cardinali d’Oltralpe– 6 – infatti sono o residenziali emeriti (Barbarin di Lione, Vingt-Trois di Parigi, Ricard di Bordeux), o curiali in carica (Mamberti) o emeriti (Poupard e Vanohye).

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Papa Francesco in sette diversi concistori – uno all’anno dal 2014 – ha creato complessivamente 101 cardinali, di cui 79 elettori al momento della loro creazione.

Dei tredici nuovi cardinali scelti dal Papa tre di loro – Gambetti, Cantalamessa e Feroci – sono presbiteri e pertanto a norma del diritto – salvo specifica dispensa concessa dal Pontefice – dovranno ricevere anche la consacrazione episcopale.

Ben tre nuovi cardinali, infine, provengono dalla famiglia francescana: due i cappuccini – Aos Braco e Cantalamessa – e un conventuale, Padre Gambetti.