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Coronavirus, il Vescovo di Pinerolo sospende le Messe domenicali per due settimane

Monsignor Olivero è stato colpito dal Covid-19 la scorsa primavera

Il vescovo Derio Oliviero | Il vescovo Derio Oliviero | Diocesi di Pinerolo Il vescovo Derio Oliviero | Il vescovo Derio Oliviero | Diocesi di Pinerolo

Stop alle messe festive nella Diocesi di Pinerolo delle prossime due domeniche per tentare di arginare il diffondersi del coronavirus. Lo ha deciso il Vescovo Derio Olivero, colpito dal virus la scorsa primavera.

La decisione è stata assunta in accordo con la locale comunità valdese.

"Il governo - spiega il Vescovo - non ha chiesto a noi cristiani della zona rossa di sospendere le celebrazioni festive. Sono consapevole che abbiamo questo diritto. Ma io chiedo ai cristiani cattolici di fare volontariamente un passo indietro e di rinunciare per due domeniche a questo diritto, per contribuire ad un bene comune, cioè il contenimento del contagio. So che è un sacrificio grande. Ma essere cristiani non significa innanzitutto difendere i propri diritti, quanto lottare per i diritti di tutti. Molti mi diranno che dobbiamo difendere la nostra identità, espressa soprattutto nella celebrazione eucaristica".

"Riscopriamo, nella necessità - aggiunge Monsignor Olivero in una lettera ai suoi diocesani - la preghiera in casa. Troppi cristiani l’hanno dimenticata. Riscopriamo la lettura della Parola, nella quale ci viene incontro Cristo stesso. Senza la cura domestica e personale della spiritualità, la Messa rischia di diventare un rito vuoto. In questi giorni mi impegnerò io per primo a curare maggiormente i contatti e ad essere presente con video, streaming, messaggi, telefonate. Chiedo di fare altrettanto ai sacerdoti, ai diaconi, ai catechisti, agli animatori".

"Chiedo scusa alle persone sensibili che magari verranno scandalizzate da questa scelta. Cari amici - conclude il Vescovo - vi chiedo di fare questo sforzo anche per i vostri figli, o nipoti, che forse non frequentano più le nostre liturgie . Loro guardano la Chiesa come un’istituzione insensibile alla loro vita concreta, ai loro problemi; un’istituzione chiusa nella sua dottrina, incapace di dialogo; un’istituzione fuori dal tempo. Cari fratelli e sorelle, aiutiamoci a creare una Chiesa capace di parlare non solo a noi praticanti, ma ancora capace di parlare ai giovani e a chi non crede. Questa è la grande urgenza. Aiutatemi, amici credenti, a costruire il futuro. Di tutti".

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