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Coronavirus, l'affidamento del Cardinale Betori al Crocifisso di Campi Bisenzio

Il presule ogni sabato diventa pellegrino presso le immagini sacre più care alla devozione popolare dell’Arcidiocesi

L'atto di affidamento presieduto dal Cardinale Betori |  | Arcidiocesi di Firenze L'atto di affidamento presieduto dal Cardinale Betori | | Arcidiocesi di Firenze

Il Cardinale Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori prosegue il suo pellegrinaggio in questo periodo di pandemia presso le immagini sacre più care alla devozione popolare dell’Arcidiocesi. Sabato scorso il porporato ha presieduto l’atto di affidamento al Crocifisso Miracoloso di Campi Bisenzio.

“Da qualche sabato – ha detto l’Arcivescovo - ci ritroviamo insieme grazie ai mezzi di comunicazione sociale per un momento di preghiera, anzi una supplica alle immagini del Cristo e della sua Madre Maria che sono particolarmente venerate nel territorio della diocesi”.

“Il Santissimo crocifisso di Campi Bisenzio – ha spiegato il Cardinale Betori - è un antico crocifisso trecentesco che viene venerato nella Pieve di Santo Stefano a Campi e che le storie narrano sia stato al centro di numerose invocazioni da parte del popolo campigiano durante momenti di difficoltà, pestilenza, epidemie varie e siccità. Qualsiasi difficoltà che il popolo incontrava la portava davanti al suo Crocifisso”.

Il Crocifisso – ha poi ricordato il presule “normalmente non è esposto ai fedeli, ma la sua immagine appare soltanto o nel momento della festa ricorrenza annuale ma anche nei momenti di preghiera per particolari intenzioni, come sta accadendo appunto in questi giorni in cui l’immagine del Crocifisso è aperta. Questo alternarsi tra momenti in cui il Crocifisso non si vede e momenti in cui si vede sembra un gesto molto bello della nostra tradizione: Dio non è a disposizione nostra come una qualsiasi cosa che possiamo utilizzare quando vogliamo, Dio è mistero che non è indifferente a noi a quando si dona appunto non per nostra pretesa. Oggi è di fronte a noi perché oggi è il Signore vuole manifestare a noi la sua vicinanza in questo momento di difficoltà”.

Questi momenti di preghiera settimanale – ha concluso l’Arcivescovo di Firenze – hanno come scopo quello di “sentirci uniti tra di noi e con il Signore. In questo momento di difficoltà molti chiedono che si facciano atti di consacrazione, di affidamento: noi lo facciamo, ogni settimana ci ritroviamo insieme in questi atti di affidamento al Signore Crocifisso e sua Madre Maria. Invito tutti a parteciparvi con il cuore per essere davvero un popolo in preghiera”.

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