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Covid19 in Amazzonia: ogni giorno muoiono 105 persone per mancanza di ossigeno

L'appello di Caritas Internationalis. "La situazione a Manaus è tragica e continua a peggiorare"

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Mancano i beni di prima necessità, manca l’ossigeno, ma soprattutto manca la volontà politica di rispondere efficacemente alla pandemia. Questo il quadro drammatico in Amazzonia descritto a Caritas Internationalis da padre Luis Moldino, portavoce dell’arcidiocesi di Manaus.

"La situazione a Manaus è tragica e continua a peggiorare. Nei primi giorni di febbraio abbiamo registrato una media di 105 decessi al giorno per COVID-19, mentre a gennaio la media si attestava attorno ai 70 decessi giornalieri".

Caritas denuncia: "per una città che conta poco più di due milioni e 100mila abitanti, il bilancio di 2195 deceduti per COVID-19 in poco più di un mese, ovvero dall’inizio di gennaio, è pesantissimo e l’aumento esponenziale del numero di casi ha portato all’esautorazione delle strutture ospedaliere. Senza contare che a Manaus giungono pazienti COVID dall’intero entroterra dello Stato amazzonica".

L'elemento più drammatico di questa crisi sanitaria è la mancanza di ossigeno, che sta condannando un numero crescente di persone alla morte per asfissia.

"Le autorità statali e il governo del Brasile sostengono che vi sia ossigeno, ma non è così – afferma padre Moldino – e il poco disponibile è venduto oggi al triplo del costo. È davvero penoso vedere personale medico e familiari dei pazienti alla disperata ricerca di ossigeno per cercare di salvare i propri cari. Mentre la gente muore affogata senza possibilità di respirare".

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"Nelle scorse settimane Caritas Brasile e la regione Nord 1 della Conferenza episcopale brasiliana – che comprende lo Stato di Roraima, anch’esso gravemente colpito - hanno lanciato una campagna per l’acquisto immediato di bombole di ossigeno ed altri articoli quali saturimetri, concentratori, mascherine, guanti e medicine. Le prime 101 bombole di ossigeno sono giunte il 26 gennaio e sono state immediatamente distribuite in diversi comuni dell’entroterra amazzonico. Il tutto, come riferisce la Caritas locale, dovendo superare non poche difficoltà imposte dalle autorità che ostacolano anziché favorire gli aiuti", riporta lo stesso comunicato Caritas.

"La Chiesa locale sta facendo molto anche nel distribuire aiuti alle famiglie più povere ed ai senza fissa dimora - continua padre Moldino – a Manaus tanti sopravvivevano grazie all’economia informale, vendendo i propri prodotti per la strada. Ed ora che tutto è chiuso non hanno di che vivere".
Due settimane fa l’arcivescovo di Manaus, monsignor Leonardo Ulrich Steiner aveva lanciato un accorato appello invitando a inviare ossigeno, ma anche ad "abbandonare il negazionismo e le politiche divisive".

Per aiutare i malati a respirare in Amazzonia con una donazione per le bombole di ossigeno questo è il link: https://www.caritas.org/donate-now/oxygen-for-manaus/