"Sempre più spesso la nostra terra è devastata da fenomeni atmosferici di portata largamente superiore a ciò che eravamo abituati a considerare normale. Anche gli ultimi mesi hanno visto diverse aree del paese sconvolte da eventi metereologici estremi, che hanno spezzato vite e famiglie, comunità e culture - e le prime vittime sono spesso i poveri e le persone più fragili. Le stesse storie narrate da tanti migranti, che giungono nel nostro paese chiedendo accoglienza, parlano di fenomeni inediti che colpiscono - in modo spesso anche più drammatico - aree molto distanti del pianeta. Né il cambiamento climatico è l’unica minaccia legata alla crisi socio-ambientale: si pensi all’inquinamento diffuso ed ai drammi che talvolta esso porta con sé". Lo scrivono i Vescovi Italiani nel Messaggio in occasione della 13ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato che si celebrerà il 1° settembre 2018.

Il Papa - si legge nel Messaggio - attraverso la Laudato Sì "invita però a non cedere alla rassegnazione". Occorre agire attraverso una "attiva opera di prevenzione". L'Italia - nelle sedi internazionali - dovrebbe svolgere "un ruolo attivo e lungimirante in tale contesto, proponendo impegni realistici ed ambiziosi per l'azione della comunità internazionale. Il criterio sarà quello di un bene comune inteso in prospettiva ampia, ad includere le generazioni future e tutte le creature".

Tutto ciò deve essere visto anche attraverso la "prospettiva pastorale: occorre ritrovare il legame tra la cura dei territori e quella del popolo, anche per orientare a nuovi stili di vita e di consumo responsabile, così come a scelte lungimiranti da parte delle comunità". E - come rileva il Papa - bisogna rilanciare la "prospettiva spirituale: è una sfida che le chiese cristiane stanno imparando ad affrontare assieme, riscoprendo in orizzonte ecumenico l’impegno comune per la cura della creazione di Dio. La celebrazione condivisa del Tempo del Creato è anche un segno importante nel cammino verso la comunione tra le chiese. é importante operare assieme, perché possiamo tornare ad abitare la terra nel segno dell’arcobaleno, illuminati dal Vangelo della creazione".