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Da Papa Francesco, l’iniziativa per l’Ucraina dei vescovi slovacchi

Il presidente della Conferenza Episcopale Slovacca, Bernard Bober, racconta ad ACI Stampa lo scopo della visita della presidenza slovacca in Vaticano

Conferenza Episcopale Slovacca | La presidenza della Conferenza Episcopale Slovacca con Papa Francesco, 21 gennaio 2023 | Vatican Media Conferenza Episcopale Slovacca | La presidenza della Conferenza Episcopale Slovacca con Papa Francesco, 21 gennaio 2023 | Vatican Media

Per il primo incontro con Papa Francesco, la nuova presidenza della Conferenza Episcopale Slovacca ha messo sul tavolo un progetto per i rifugiati ucraini e una iniziativa per Cuba.

Il nuovo presidente, l’arcivescovo Bernard Bober di Kosice, ha incontrato Papa Francesco lo scorso sabato, insieme al suo vicepresidente, il vescovo Vilian Judak, e al segretario generale della Conferenza Episcopale Ivan Ružička. Al termine dell’incontro, Papa Francesco ha fatto sapere di ricordare sempre il popolo slovacco, nazione che lui ha visitato nel settembre 2021.

“La nostra conferenza – ha raccontato l’arcivescovo Bober ad ACI Stampa – non è così grande: abbiamo otto diocesi latine, un ordinariato militare e tre diocesi bizantine. Tutti creiamo comunità”.

L’arcivescovo Bober succede all’arcivescovo Zbignevs Zvolensky di Bratislava, che è stato presidente per quattro mandati.

“Ora sto cercando di comprendere come raccoglierne l’eredità – ha detto il nuovo presidente della Conferenza Episcopale - Un anno fa abbiamo dato il benvenuto al santo padre, e il Papa Francesco, ci ha dato alcune iniziative, incoraggiamento per noi sacerdoti e vescovi. Noi ci impegniamo per un buon dialogo, specialmente con la società, e poi, soprattutto, cerchiamo di avere dialogo con persone comuni, il che è molto importante perché oggi la chiesa non è composta solo dai vescovi e sacerdoti, ma tutti coloro che hanno il diritto di creare la chiesa sulla base del battesimo, quindi hanno anche il diritto di costruire la chiesa”.

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L’obiettivo è quello di “avere un buon dialogo con la società, i rappresentanti civili e le persone semplici”.

Parlando dei progetti della Conferenza Episcopale, l’arcivescovo Bober ha notato che è lodevole che “il Santo Padre durante la Sua visita in Slovacchia abbia anche visitato un insediamento Rom”, iniziativa che “è anche un incoraggiamento per noi a prestare attenzione aa questa popolazione”.

I vescovi hanno presentato al Papa un progetto per l’Ucraina. La Slovacchia, dall’inizio della guerra, si è molto impegnata nell’accoglienza dei rifugiati ucraini.

“Il nostro progetto – spiega l’arcivescovo Bober – non è solo quello di fornire loro i generi di prima necessità. Abbiamo invece in programma di creare centri di intervento e integrazione per tutti gli ucraini che vogliono rimanere in Slovacchia. Vogliamo creare le condizioni perché possano essere inclusi nella nostra società”.

L’arcivescovo ha aggiunto che è un progetto difficile, e che però i vescovi ci tengono ad implementare, rispondendo così alla vocazione della Chiesa di “aiutare le persone in difficoltà”.

L’arcivescovo di Kosice ha anche raccontato che il Papa ha detto loro di “fidarci di Dio, lasciarci guidare dallo Spirito Santo e pregare per lui”.

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L’incontro con il Papa è durato circa mezzora. Il Papa ha chiesto delle vocazioni, ha parlato della guerra in Ucraina, ha chiesto informazioni anche sul processo sinodale.

L’arcivescovo Bober ha raccontato di aver portato “doni simbolici”, come prodotti di bambini ucraini, e anche un aiuto per i poveri, che il Papa “ha apprezzato in modo particolare”.

Oltre a Papa Francesco, la delegazione della Conferenza Episcopale Slovacca ha incontrato il Dicastero per i vescovi, dove ha avuto un colloquio con il Cardinale Marc Ouellet, e ha incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.

Hanno inoltre visitato l’ambasciata di Slovacchia presso la Santa Sede, accolti dall’ambasciatore Marek Lisansky, e hanno inaugurato una lapide commemorativa sulla tomba di San Cirillo nella Basilica di San Clemente e un incontro con i sacerdoti slovacchi che lavorano nella Curia Romana.

C’è stato anche un incontro con il prefetto del Dicastero della Comunicazione Paolo Ruffini.