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Dalle diocesi, riprendono le attività del nuovo anno pastorale con la giornata del Creato

In alcune diocesi arrivano i nuovi vescovi

La locandina della Giornata del Creato  |  | CEI La locandina della Giornata del Creato | | CEI

Sta per concludersi la calda estate, tempo di riposo per tanti e sospensione di alcune attività. In questi giorni la ripresa con tante iniziative nelle diocesi italiane che riprendono le loro attività pastorali con anche novità.

Domani, 1 settembre, la diocesi di Prato saluterà l’amministratore apostolico, il vescovo Franco Agostinelli e il 7 settembre accoglierà il nuovo vescovo, Giovanni Nerbini, alla vigilia della Natività di Maria, festa della città. Il 27mo vescovo di Prato, il quarto residenziale, arriverà dunque nei giorni della festa più cara ai pratesi, quella dell’8 settembre, conosciuta in città con il nome di “Madonna della Fiera”. Prima di arrivare in piazza Duomo, dove nel pomeriggio è prevista la celebrazione della messa di ingresso in diocesi, sono previste due tappe di avvicinamento del nuovo vescovo: la prima è alle 16,30 al Centro Pecci, porta di accesso alla città per chi viene da Firenze, come il fiesolano mons. Nerbini. Qui ad attenderlo per dargli il primo benvenuto a Prato ci saranno il vicario ad omnia mons. Nedo Mannucci e il vice sindaco Luigi Biancalani. Nerbini poi verrà accompagnato in auto in centro. La seconda tappa è alle 17 in piazza Santa Maria delle Carceri, dove è prevista una animazione curata dalla Pastorale giovanile e dai ragazzi degli oratori. È il momento di un primo saluto del sindaco Matteo Biffoni e anche della preghiera. Mons.  Nerbini entrerà nella basilica delle Carceri per un omaggio a Maria e per incontrare i malati e i rappresentanti delle comunità straniere presenti a Prato.

Da qui il percorso verso la cattedrale è a piedi fino a piazza Duomo. La messa solenne infatti viene celebrata in piazza, con l’altare sistemato sul sagrato della cattedrale. La processione introitale di mons. Nerbini, del capitolo e del clero pratese inizierà dall’oratorio della Misericordia. La prima parte della celebrazione è presieduta dall’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori. Dopo il passaggio di consegne del bastone pastorale dal cardinale ad Agostinelli e da questo al suo successore Nerbini, sarà il nuovo vescovo a presiedere la messa solenne. Al termine della messa mons. Nerbini, accompagnato dal cardinale Betori e da mons. Agostinelli si recherà in duomo per rendere omaggio al Sacro Cingolo mariano, esposto nella sua cappella fin dalla mattina. La prima ostensione della preziosa reliquia mariana sarà officiata dal nuovo presule la sera del giorno successivo, 8 settembre, alla conclusione del corteo storico.

Festeggiamenti anche nella diocesi di Agrigento, in Sicilia che venerdì prossimo, 6 settembre, farà memoria della dedicazione della basilica cattedrale dedicata a San Gerlando. Per la prima volta dopo otto anni la celebrazione, presieduta dall’arcivescovo, il card. Francesco Montenegro (che giovedì mattina è stato ricevuto in udienza da papa Francesco) si svolgerà nel duomo della città riaperto al culto  e non sul sagrato della navata sud come avvenuto negli anni scorsi.

Anche la diocesi di Genova in festa questa settimana per la Solennità della Madonna della Guardia che ha portato al Santuario sul Monte Figogna moltissimi fedeli e devoti. Nell’omelia, l’arcivescovo, il card. Angelo Bagnasco,  ha sottolineato la necessità di una “fede devota” nella confusione diffusa di oggi. “La devozione è prendersi cura di qualcuno, con affetto; si esprime con gesti semplici e frequenti che sono come piccole scintille che nascono dalla fede e che la alimentano: dona calore al cuore e alla vita”, ha detto spiegando che la Madonna della Guardia è “un cuore pulsante della nostra città e della comunità cristiana” e la festa annuale, ad un anno dal crollo del Ponte Morandi, “si rinnova nel ricordo delle vittime di quella tragedia, dei familiari, e rappresenta per la città intera un momento di particolare emozione. Per Genova – ha detto ancora il card. Bagnasco - chiedo di continuare a camminare insieme, coltivando il senso di appartenenza e di amore per questa città”.

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In festa anche la diocesi di Torino dove, tramite la Nunziatura apostolica, Papa Francesco ha annunciato la conferma dell’arcivescovo, Cesare Nosiglia alla guida della diocesi di Torino per altri due anni. La notizia è stata resa nota con “riconoscenza” dallo stesso presule che in ottobre compirà 75 anni. “In Diocesi e nelle Unità pastorali – dice Nosiglia in una lunga intervista al settimanale diocesano “La Voce e il Tempo” - dobbiamo dar seguito agli impegni assunti attraverso percorsi condivisi, sui quali è avviato un rinnovamento ancora in atto.

Mi riferisco in particolare al riassetto territoriale delle parrocchie: esso comporta il coinvolgimento del clero, delle comunità religiose, dei laici e di ogni altra realtà ecclesiale, per realizzare quella ‘sinodalità missionaria’ che ci sta chiedendo Papa Francesco. Sono obiettivi di ordine spirituale e pastorale, una vera riforma ecclesiale – spiega - che si stenta ancora ad accogliere e ad attuare”. Nosiglia pensa ai ragazzi, ai giovani, alle  famiglie e ai poveri messi in primo piano nell’ azione della diocesi, anche “mediante le Assemblee diocesane, le mie Lettere pastorali conseguenti, il Sinodo diocesano dei Giovani”. Ripensando al decennio trascorso a Torino l’arcivescovo ricorda la Visita pastorale in 350 parrocchie e 15 comunità etniche, che “mi ha permesso di vivere esperienze bellissime, feconde di frutti per me e, spero, anche per il clero e per le comunità.

Ho conosciuto l’impegno instancabile dei sacerdoti, dei diaconi e di molti laici che non temono il declino della fede o della partecipazione ecclesiale, ma guardano con speranza alla possibilità, anzi alla necessità di una nuova evangelizzazione, costruita sulla Provvidenza e su un’azione pastorale meno chiusa in se stessa, aperta all’incontro e al dialogo con tutte le realtà religiose e laiche”. E poi l’Ostensione della Sindone con la visita del Papa.

In molte diocesi, domani,  anche celebrazioni in occasione della 14ma Giornata nazionale per la custodia del creato. La comunità monastica di Siloe, a Poggi del Sasso, nella diocesi di Grosseto insieme alla diocesi,  attraverso l’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, recependo il messaggio della Cei per questa giornata, propongono un tempo di incontro e riflessione al monastero. Tema di quest’anno “Coltivare la biodiversità. La giornata inizierà alle 10 con la Messa presieduta dal vescovo Rodolfo Cetoloni, cui seguirà l’incontro con don Bruno Bignami, direttore dell’ ufficio Cei per i problemi sociali e del lavoro, che interverrà sul tema “Prendiamoci cura della biodiversità, ricchezza da coltivare”. Pranzo in comunità, poi, nel primo pomeriggio, ripresa degli incontri con Ciro Amato, dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Arezzo, nonché ricercatore senior Eurac Research in sviluppo umano sostenibile. Egli si soffermerà su “Celebrare la vita e custodire il creato: il valore della biodiversità per la vita umana”.

E in occasione della festa di sant’Alessandro, patrono della città e della diocesi di Bergamo, in settima il vescovo Francesco Beschi ha inaugurato ufficialmente la nuova veste grafica del sito internet della Chiesa orobica. Nella circostanza, mons. Beschi ha ricordato le parole di Papa Francesco: “È una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova. Se la rete offre maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, questa è una cosa buona, è un dono di Dio. I media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri. Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e più uniti”.

 

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