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Dalle diocesi, la Campagna “070” promossa dalla Fondazione Missio

Il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Chiesa Italiana ha approvato 81 nuovi progetti

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Destinare, entro il 2030, lo 0,70% del reddito nazionale lordo italiano alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile. È l’obiettivo della Campagna “070” promossa da vari enti, tra cui la Fondazione Missio della Conferenza Episcopale Italiana.

Il tema sarà al centro di un seminario dal titolo “Si deve, si può” che si svolge oggi a Bologna su iniziativa del Centro Missionario diocesano e al quale interverrà anche il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Matteo Zuppi. “Intendiamo dare il nostro contributo – spiega il Centro missionario - per raggiungere l’obiettivo dello 070. Lo riteniamo un impegno internazionale da mantenere, sia perché la solidarietà deve essere la cifra del nostro modo di stare al mondo, sia perché la cooperazione internazionale è riconosciuta dal Legislatore come ‘parte integrante e qualificante della politica estera’. Oggi siamo fermi allo 0,28%, incidenza inferiore a quella degli altri Paesi europei. C’è tanta strada da fare. Si deve fare. Si può fare”.

L’iniziativa di oggi vuole rilanciare il messaggio e sottoporla con impegno e decisione anche alle istituzioni politiche, alle quali viene ricordato come l’impegno di destinare lo 0,70% del reddito nazionale lordo italiano alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile fu sottoscritto dall’Italia 50 anni fa alle Nazioni Unite. La campagna, dice il direttore del Centro Missionario, don Francesco Ondedei, non richiede soltanto l’impegno di un contributo dello Stato per l’attività della cooperazione, ma vuole sottolineare come la cooperazione sia “uno degli strumenti reali per costruire quel ‘noi’ più grande richiesto anche da papa Francesco”.

Oltre al card. Zuppi sarà presente, per la Chiesa Italiana don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio. L’impegno della Chiesa per le popolazioni del Terzo Mondo è sempre al centro delle sue iniziative. Recentemente il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Chiesa Italiana ha approvato 81 nuovi progetti: in Benin sarà realizzata una scuola per i 240 bambini del villaggio di Korobororu, mentre in Kenya le Figlie di Sant’Anna costruiranno un complesso con materna ed elementare per i piccoli del distretto di Mashuru. In Camerun, i Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie sosterranno l’inserimento scolastico di circa 230 minori, provenienti da contesti di crisi, attraverso la costruzione di nuovi dormitori.

Tra i progetti approvati uno anche a Santa Rita, in Brasile, dai Missionari Comboniani che doteranno di nuovi macchinari la cooperativa “Marcos Moura” che si occupa di raccolta e riciclaggio di materiali; in Paraguay la “De La Salle Solidarietà Internazionale Onlus” garantirà l’approvvigionamento idrico e la depurazione dell’acqua alla scuola “San Isidro Labrador” del Vicariato di Pilcomayo e alle 200 famiglie che abitano nelle vicinanze. E ancora in Libano un progetto che consentirà a 60 giovani, ogni anno, di ricevere formazione professionale nei settori dell’agricoltura, del marketing, dell’informatica e dell’amministrazione. Nelle settimane scorse è stato, invece, inaugurato a Robe, in Etiopia, il Centro specialistico neuropsichiatrico “Araara” – “riconciliazione” in lingua oromo - realizzato con i fondi dell’8xmille della Chiesa italiana.

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La struttura è stata inaugurata dall’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, Presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, che ha guidato la delegazione della CEI che ha visitato il paese. L’ospedale, che dispone di 40 posti letto, ambulatori, reparti e sale per la riabilitazione, accoglierà anche i pazienti più gravi della Missione delle Sorelle di Madre Teresa di Calcutta (avviata dalla stessa Madre Teresa), che a Gobe, a 10 km da Robe, assiste circa 250 malati psichiatrici e neurologici. Pennacchio, con la delegazione Cei, ha visitato anche Adaba dove è attiva la struttura scolastica voluta dal missionario fidei donum don Giuseppe Ghirelli, scomparso nel 2022: grazie ai fondi dell’8xmille, gli ambienti sono stati riorganizzati in maniera funzionale e dispongono di una biblioteca, un laboratorio di informatica e uno di fisica e chimica. È presente anche una “casa famiglia” che accoglie e segue fino all’adolescenza e all’autonomia diversi bambini particolarmente svantaggiati.