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Dalle diocesi: la tutela dei minori nel cuore di ogni vescovo italiano

L'immagine scelta dalla CEI per la tutela dei minori | L'immagine scelta dalla CEI per la tutela dei minori | Chiesa Cattolica Italiana L'immagine scelta dalla CEI per la tutela dei minori | L'immagine scelta dalla CEI per la tutela dei minori | Chiesa Cattolica Italiana

E’ in corso, fino a domani, in Vaticano, su iniziativa di Papa Francesco, un summit su “La protezione dei minori nella Chiesa”, che si concluderà domani. La Segreteria Generale della CEI ha reso disponibile, proprio in questi giorni, un sito  del Servizio Nazionale per la tutela dei minori.

 

Oltre alle informazioni generali sul Servizio, che è chiamato a offrire alla CEI, alle Chiese particolari, agli Istituti di Vita Consacrata e alle Società di Vita Apostolica, alle Associazioni e alle altre realtà ecclesiali un supporto – si legge sul sito della Chiesa Cattolica - per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, nel sito sono a disposizione il Regolamento e le Indicazioni alle diocesi, come pure una raccolta di documenti, notizie e segnalazioni stampa, compresi i link agli approfondimenti che i media della CEI dedicano a questo tema.

“Ciò che mi ha turbato maggiormente nei colloqui con le vittime è il modo insidioso con cui gli aggressori si avvicinano a questi adolescenti innocenti, ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, dopo aver incontrato due vittime:  “essi propongono il tutto come se fosse un cammino spirituale che io ti aiuto a fare, finché la vittima non cade pienamente nella trappola. Questo lascia ancora più amareggiate le vittime perché poi quando arrivano a una consapevolezza e a una piena coscienza di quello che è avvenuto si rendono conto anche di tutta la malizia con cui è stato teso il tranello. Questo aggiunge rabbia a rabbia”. Ecco perché occorre – per il porporato - decisamente cambiare rotta e avere un’attenzione sempre più grande per questi drammi.

Chi sa deve parlare. Bisogna collaborare fin dove è possibile, fino in fondo, con l’autorità giudiziaria. Ma soprattutto si richiede un grande discernimento nei confronti di coloro  che si avvicinano al seminario o agli istituti religiosi servendosi dell’apporto di tutte le scienze umane. Non si può rischiare oltre – aggiunge il presidente della CEI -. E’ il limite che abbiamo raggiunto: non si può rischiare. Allora, meno sacerdoti, meno religiosi ma essere più tranquilli che coloro cui noi affideremo le anime, soprattutto gli  innocenti, garantiscano l’annuncio del vangelo e non il resto”.

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Il vescovi italiani hanno voluto fortemente il Servizio nazionale per la tutela dei minori che hanno affidato all’arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni che parlando dell’incontro in corso in Vaticano ha detto che per i pastori della chiesa universale, condividere il dolore di chi ha subito abusi diventa uno dei passi fondamentali per arrivare ad aiutare veramente e comprendere fino in fondo il dramma delle violenze. “La partecipazione alla sofferenza aiuta chi deve prendere decisioni a mettere in campo strumenti utili per evitare che la tragedia si possa ripetere”.

Tra i primi compiti affidati al Servizio – composto dal Presidente e da un Comitato di Presidenza - la promozione e l’accompagnamento delle attività di prevenzione e formazione a livello territoriale. A tale scopo, è stato chiesto a ogni Conferenza Episcopale Regionale di incaricare un vescovo: a quest’ultimo spetta “di accompagnare la costituzione dei servizi regionali e interdiocesano, a partire dalla sollecitazione ai Vescovi del territorio per l’individuazione di validi referenti diocesani”.  Anche a livello regionale la costituzione di un servizio per la tutela dei minori e a livello diocesano si provvederà alla nomina di un referente. Tra le prime regioni la Toscana che nel suo primo appuntamento assembleare della Conferenza  Episcopale Regionale ha deciso di istituire il servizio regionale.

“Finalità del Servizio – si legge nel comunicato  della Cet - l’offerta di un supporto alle Chiese particolari, agli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, alle associazioni e alle aggregazioni ecclesiali”. I vescovi hanno anche dedicato spazio agli interventi da mettere in atto per rafforzare la collaborazione tra le diocesi nella formazione del clero, “per rendere l’impegno formativo sempre più rispondente ai tempi di oggi e alle mutate condizioni sociali e culturali”.

In Calabria i vescovi nella loro ultima sessione hanno voluto riservare una “accurata” riflessione ai “delicta graviora”, tema che “inquieta la Chiesa” e che, con “attenzione e responsabilità”, è stato esaminato nelle sue varie sfaccettature problematiche, ribadendo, si legge nel comunicato finale pubblicato sul sito della Conferenza Episcopale Calabra “la vigilanza e l’attenzione con cui esso va curato nella sua fase preventiva/educativa e nelle singole situazioni dolorose che dovessero emergere”.

Per questo hanno affidato al presidente, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, il compito di avviare una commissione di valutazione così come chiedono le disposizioni della CEI. In particolare Bertolone ha sottolineato l’urgenza della questione “pedofilia”, esortando “il popolo di Dio alla conversione personale e comunitaria, affinché la sofferenza delle vittime degli abusi perpetrati da laici e chierici sia di monito per tutti e per tutta la Chiesa” invitando la comunità ecclesiale ad unirsi nella preghiera, ma anche a “rifuggire dalle strade che portano all’omertà”, esortando “tutti alla presa di coscienza” e assicurando che la Chiesa calabrese, attraverso i suoi Pastori, è “impegnata ad eliminare anche al proprio interno ogni atteggiamento di omertà che, spesso, diviene da sé forza di tanti abusi”.

I vescovi calabri hanno anche deliberato l’istituzione del Servizio Regionale per la Tutela dei Minori, nominando come Vescovo delegato ad interim il presidente della Cec.  La stessa procedura avverrà nelle prossime settimane nelle altre regioni ecclesiatiche.

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