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Dalle diocesi: tra formazione e comunicazione si prepara il sinodo sui giovani

La processione di San Vitaliano a Catanzaro  |  | calabriawebtv.it La processione di San Vitaliano a Catanzaro | | calabriawebtv.it

 Mentre ci si dedica al riposo del corpo è doveroso anche dare il necessario nutrimento allo spirito e all’anima, ricomponendo la nostra umanità nella pienezza delle sue dimensioni: un’anima santificata dona ogni energia allo spirito, uno spirito forte trascina il corpo e lo libera da ogni spossatezza sia fisica che spirituale”.

A scriverlo, in un messaggio per l’estate ai fedeli della diocesi di Catanzaro-Squillace e ai turisti che stanno raggiungendo la Calabria in questi giorni per le ferie estive, l’arcivescovo e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, mons. Vincenzo Bertolone. Nel messaggio il presule sottolinea che la Calabria, “con la ricchezza dei suoi santuari e delle parrocchie, la disponibilità dei suoi ministri di culto, certamente può aiutarci a uscire dalla stanchezza spirituale, sorgente di profonde crisi esistenziali. L’uomo ha bisogno di Cristo Gesù. E’ Lui l’ossigeno eterno della sua anima e del suo spirito”.  E sempre mons. Bertolone, in occasione della festa di San Vitaliano, patrono della città di Catanzaro e della diocesi, ha invitato a “coltivare il bene comune”. Questo richiede “tutta la nostra collaborazione, le nostri mani, la nostra intelligenza, il nostro cuore”.

Quello estivo è un tempo di riposo e di riflessione. Molte attività diocesane si interrompono aspettando l’inizio del nuovo anno pastorale. E in visto di questo vengono presentati i programmi pastorali attraverso lettere pastorali e convegni diocesani. “Cresce lungo il cammino il suo vigore” è il titolo della lettera pastorale dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. Nella lettera due temi cruciali: l’incontro tra cattolici provenienti da differenti paesi per effetto delle migrazioni, cui la diocesi ha dedicato un sinodo di cui mons. Delpini annuncia la conclusione il prossimo 3 novembre e i giovani, tema di un altro incontro sinodale, quello che si svolgerà ad ottobre in Vaticano. 

Mons. Delpini propone che l’anno pastorale 2018/2019 sia vissuto come “occasione propizia perché le comunità e ciascuno dei credenti della nostra Chiesa trovino modo di dedicarsi agli ‘esercizi spirituali’ del pellegrinaggio. Gli esercizi che raccomando sono l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione alla celebrazione eucaristica, la preghiera personale e comunitaria”. L’arcivescovo ambrosiano raccomanda anche “la cura per la proclamazione liturgica dei testi biblici”, “percorsi necessari per una lettura popolare delle Scritture, tenendo conto delle diverse fasce di età” e “la responsabilità per l’evangelizzazione”. Ed invita a “trovare nelle celebrazione eucaristica quella fonte di gioia e di comunione, di forza e di speranza che possa sostenere la fatica del cammino”.

Nella lettera si sottolinea, anche, l’opportunità di “creare nelle comunità cristiane luoghi di confronto, di elaborazione di proposte e di giudizi sulle vicende del nostro tempo e della nostra terra”. Per favorire questo compito chiede alla Commissione per la promozione del bene comune, che intende costituire nei prossimi mesi, di “farsi stimolo ed esempio, strumento per attivare questo stile cristiano di presenza dentro una società e una politica in piena trasformazione”.

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E sempre a Milano l’avvio della visita pastorale in Avvento “come occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad una azione apostolica più intensa”.  

Dedicata a “La forza della Parola” la lettera su comunicazione e formazione dei vescovi della Toscana in occasione del 50mo della morte di don Lorenzo Milani.  Nella lettera, ricordando la visita  di papa Francesco a Barbiana sulla tomba di don Milani,  i vescovi invitano a riflettere su “quegli interrogativi e quelle provocazioni” che vennero lanciate dal “Priore” di Barbiana. Un testo, questa lettera, scrivono i vescovi,  “che vuole essere, da un lato, un appello per non dimenticare il fascino della parola che è tra i principali strumenti che rendono possibile la comunicazione umana. E, dall’altro, un invito a metterci in cerca di quelle parole nuove – magari antiche, ma riscoperte nel loro senso più profondo e nascosto – che ci aiutino a illuminare il futuro verso il quale ci muoviamo e che, di fatto, è sconosciuto perché inedito, vale a dire ancora non raccontato”, auspicando “una vera e propria purificazione del linguaggio che lo liberi da tutte le ombre e le memorie negative che lo hanno segnato”. I vescovo toscani lanciano, quindi, una sfida: “imparare a pronunciare solo parole che nascono dal cuore, leggere e profonde, gentili e assorte, fragili e sincere, parole che fanno bene”.

Preparazione al prossimo anno pastorale anche per la diocesi di Termoli-Larino: il vescovo, mons. Gianfranco De Luca, ha convocato il convegno diocesano per il prossimo 13 settembre sul tema “Il disegno del Padre è Cristo e noi in Lui”. Dopo la sessione augurale lavori di gruppo nelle vari zone pastorali e conclusione il 27 settembre con la presentazione della sintesi del lavoro e le piste tracciate per il nuovo anno pastorale. E nell’Eparchia di Lungro assemblea diocesana dal 30 al 31 agosto a Frascineto, sul tema “Il Sogno di Dio sulla Nostra Chiesa passato – presente – futuro”. La diocesi di rito cattolico-bizantino, si prepara a festeggiare, nel febbraio prossimo, il primo centenario di fondazione.

In settimana anche l’annuncio, nella diocesi di Roma, dell’apertura del processo di beatificazione di Chiara Corbella Petrillo, scomparsa a 28 anni, il 13 giugno 2012 dopo aver preferito rimandare le cure di un tumore per portare avanti la gravidanza del terzo figlio. E giovedì il decreto di papa Francesco che autorizza la canonizzazione di Nunzio Sulprizio, il giovane abruzzese adottato dalla città di Napoli. Morto nel 1936 a 19 anni, Nunzio Sulprizio, sarà canonizzato durante il sinodo dei giovani di ottobre  insieme a Paolo VI, che lo beatificò nel 1963, e mons. Oscar Romero.