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Diario del Sinodo: sacerdozio, dialogo interculturale e spirito missionario

Conclusi questa mattina i lavori della IX Congregazione generale

I Padri Sinodali all'esterno dell'Aula Nuova del Sinodo |  | AA ACI Stampa
I Padri Sinodali all'esterno dell'Aula Nuova del Sinodo | | AA ACI Stampa
Il briefing quotidiano in Sala Stampa della Santa Sede |  | ACI Stampa
Il briefing quotidiano in Sala Stampa della Santa Sede | | ACI Stampa

La creazione è una Bibbia verde che svela il Creatore e nella celebrazione dei sacramenti l’impegno ecologico trova il suo fondamento più profondo. E’ quanto è emerso nelle discussioni della IX Congregazione generale dell’Assemblea speciale per l’Amazzonica del Sinodo dei Vescovi.

Secondo i Padri sinodali, a fronte di un calo delle vocazioni nella regione, occorre il rilancio dello spirito missionario e contemporaneamente formazione costante e cammini di catecumenato a diretto contatto con la cultura indigena, nello spirito della interculturazione. Oltre ai ministri ordinati, bisogna puntare sul laicato che eserciti il suo sacerdozio battesimale. Si è anche tornati a chiedere di prendere in considerazione l’ipotesi di ordinare persone sposate, fermo restando il valore del celibato sacerdotale, mentre alcuni avrebbero proposto l’ordinazione di donne diacono.

Compito della Chiesa in Amazzonia è anche quello della promozione di un'economia circolare rispettosa delle pratiche locali: segnalato l’allarme dei comportamenti delle compagnie petrolifere e di quello che sfruttano il taglio del legname a scapito dell’economia indigena, mentre si è  proposta la creazione di un ecosistema di comunicazione ecclesiale panamazzonico che sia riflesso dell’interconnessione dell’umanità intera.

“Come europei  e nordamericani siamo chiamati a una conversione: il nostro benessere è a scapito di vite umane, ha ammesso Josianne Gauthier, Segretaria Generale CIDSE, Alleanza Cattolica Internazionale di Agenzie di Sviluppo, durante il consueto briefing quotidiano con i giornalisti.

E’ importante parlare del dialogo interculturale attraverso nuovi cammini. Come salesiani siamo nel sud del Venezuela dal 1957, con un taglio un po’ partenalistico, ma dopo il Concilio abbiamo iniziato a lavorare in un modo nuovo, accompagnando questi popoli affinché diventino padroni del proprio destino. Dobbiamo condividere la vita delle comunità locali. Non siamo colonizzatori che devono imporsi. Abbiamo iniziato un lungo cammino catecumenale, è stato un processo che ha aiutato a conoscerci”, ha spiegato Monsignor José Ángel Divassón Cilveti, già Vicario Apostolico di Puerto Ayacucho, in Venezuela.

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Abbiamo 800mila abitanti e oltre 1000 villaggi, con pochi sacerdoti di cui molto anziani. E’ limitante celebrare la messa solo 4 o 5 volte l’anno. Sappiamo quanto sia importante la presenza dei sacerdoti. Il prete diventa così un distributore del sacramento, per questo è importante ordinare sacerdoti uomini sposati, affinchè possano accompagnare la vita del loro popolo. Abbiamo persone sposate degne di essere ordinati sacerdoti. Non devono essere sacerdoti di seconda categoria, ma persone preparate con una vita esemplare. Dobbiamo fare i conti poi con la massiccia presenza delle chiese e delle sette pentacostali. Dobbiamo rivolgerci alle chiese che hanno già clero uxorato”, l’appello di Monsignor  Carlo Verzeletti, Vescovo di Castanhal , in Brasile.

“Tanti di noi vengono arrestati e uccisi, vogliamo fermare l’inquinamento della vita. I mezzi di comunicazione diano eco a queste notizie, e chiediamo al Sinodo e al Papa che ci aiutino a parlare con i governi dell’Amazzonia affinché si siedano a parlare con noi”, ha chiesto José Gregorio Díaz Mirabal, Presidente del Congresso delle Organizzazioni Indigene Amazzoniche.